Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cortina, catena umana contro la «serrata»
Caorle, Alberto Clementi aveva vinto il campionato del mondo
CAORLE (VENEZIA) Si è allontanato per andare in bagno, nel cuore della notte, e non è più tornato a letto. Quando, dopo diversi minuti, la compagna si è preoccupata e ha deciso di andare a controllare senza ricevere alcuna risposta da dietro la porta, è scattata la chiamata al 118, quindi ai carabinieri. Alberto Clementi, 49 anni di Caorle, è stato trovato morto dai sanitari del Suem, stroncato da un arresto cardiaco. Sulle cause del malore serve però fare chiarezza: il corpo di Clementi è stato messo a disposizione del sostituto procuratore di turno della procura di Pordenone, che ha disposto l’autopsia, che nei prossimi giorni sarà eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli. Sono anche stati sequestrati medicinali e integratori presenti in bagno: il 49enne era un bodybuilder di livello nazionale e sarà indispensabile ricostruire tutta la sua storia clinica e le sue prescrizioni mediche per capire se qualcosa possa avergli causato reazioni particolari. All’interno del bagno sarebbero poi state trovate della tracce di cocaina e anche di sangue per terra, che potrebbero essere uscite proprio dal naso: spetterà promento prio all’autopsia chiarire se l’uomo avesse assunto la droga e se questa, in un fisico all’apparenza d’acciaio ma in realtà provato da allenamenti e assunzioni di sostanze che potrebbero essere al limite del doping, possa aver avuto degli effetti. In questo caso, poi, la procura potrebbe procedere con il reato che in genere viene contestato agli spacciatori: morte come conseguenza di un altro delitto. E si dovrà cercare di capire chi sia stato a cedere l’eventuale dose fatale. Altre ipotesi invece non ci sono, dopo che i militari, intervenuti dopo i sanitari del 118 arrivati alle due di notte, hanno effettuato un sopralluogo nella casa, escludendo quasi subito l’ipotesi di una morte violenta.
La notizia del decesso di Clementi ha fatto il giro della città balneare, dove ha sempre vissuto e dove tutti lo conoscevano. Da alcuni mesi, raccontano gli amici, era tornato a vivere con la madre in un appartamento di viale Pompei, nella stessa palazzina che anni fa ospitava la macelleria di famiglia. Sempre a Caorle gestiva la palestra Valchiria Gym, «il suo gioiellino» continua chi lo conosceva bene. Un punto di riferiper tutti gli appassionati di fitness e di body building in particolare, attrezzata per gli atleti di livello più alto.
«Alberto è stato il numero uno in Italia nel suo sport» lo ricorda l’amico Roberto Bellingardo, titolare della palestra New Body Center di Jesolo. «Un grandissimo professionista, il miglior body builder italiano. E quando poi ha seguito altri atleti, ha saputo guidarli sempre sul podio. Abbiamo due palestre diverse, la mia più sportiva e la sua più incentrata sul body building, però condividevamo lo stile della “vecchia scuola”, quella della palestra che è un po’ una seconda casa in cui incontri quasi dei familiari. Abbiamo sempre avuto grande stima reciproca. Alberto era una bella persona, che parlava apertamente di tutto. Amava la palestra ma in generale la vita».
Una voce per tutte, dalla sua città, è quella del sindaco Luciano Striuli: «Alberto Clementi è stato un grande uomo di sport, ha raggiunto grandi traguardi grazie a una passione fuori dal comune e un impegno che per anni lo ha spinto ad allenarsi ore e ore . Di lui ricordo la grande professionalità, una dote che tutti nell’ambiente gli riconoscevano e che per lui era un grande vanto. Spesso mi chiamava per andare a vedere il nuovo macchinario che aveva acquistato, o la nuova disposizione degli attrezzi o anche solo per un saluto. Ai suoi cari va il cordoglio mio e di tutta l’amministrazione».
Messaggi di vicinanza sono giunti, attraverso i social, da tutta Italia. All’inizio degli anni Duemila, Clementi aveva ottenuto infatti un grande successo prima a livello nazionale e poi anche internazionale, vincendo una gara dopo l’altra. L’apice arrivò con il trionfo al campionato mondiale per la categoria Wabba ma poi, nel 2013, divenne anche campione assoluto italiano per la Ifbb. Gli appassionati di culturismo avevano imparato a conoscerlo attraverso le riviste di settore, di cui Clementi occupava spesso le copertine.
«Ciao grande campione - lo salutano per l’ultima volta gli amici body builder -. Come te, nessuno mai».
La vittima gestiva una palestra a Caorle ma era spesso stato ritratto sulle copertine delle riviste di settore