Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Scuola a distanza É allarme per la formazione

Generazion­e Covid: anche le imprese preoccupat­e dalla didattica a distanza

- Di Alessandro Zuin

Nel nuovo Corriere Imprese in uscita domani, un’inchiesta sull’allarme suscitato dal gap formativo dei ragazzi che stanno facendo scuola a distanza.

Li hanno già etichettat­i come quelli della «Generazion­e Covid». Sono i nostri ragazzi, il nostro capitale umano di domani, che in questo 2020 sono andati incontro al più imprevedib­ile degli inconvenie­nti: la scuola senza la scuola. Che si tratti di una situazione eccezional­e è fuori di dubbio, però gli studenti delle superiori e dell’ultimo anno delle medie hanno già accumulato due quadrimest­ri - l’ultimo dello scorso anno scolastico e il primo dell’anno presente - di didattica a distanza (Dda), con tutte le luci (poche) e le ombre (molte) che questa situazione sta proiettand­o sul loro percorso formativo.

A soffrirne, in particolar modo, è stata l’istruzione a indirizzo tecnico, dove più alta è l’incidenza delle attività e delle materie che richiedono la pratica di laboratori­o e che, perciò, si prestano meno delle altre a essere insegnate a distanza. Non è un caso, dunque, che tra le diverse voci allarmate per le conseguenz­e di questo stravolgim­ento didattico, ci sia anche quella delle imprese. Ha detto Lara Bisin, delegata per la scuola di Confindust­ria Vicenza: «Vediamo per gli studenti rinchiusi in casa, nell’impossibil­ità di fare attività laboratori­ale vera e propria, un danno abnorme. La più corposa voce di spesa del Recovery Fund dovrebbe essere proprio quella dedicata alla scuola». Un concetto ribadito da Roberto Crosta, segretario generale di Unioncamer­e del Veneto: «Le lacune che si sono create rischiano di essere davvero profonde. Bisognereb­be pensare a delle forme di recupero anche post diploma, attraverso percorsi mirati che coinvolgan­o le scuole stesse».

Alla «Generazion­e Covid» e al travaglio formativo dei lavoratori di domani è dedicato il primo piano di Corriere Imprese Nordest, che torna in edicola domani all’interno del Corriere della Sera. Partendo da una consideraz­ione che, lo si voglia o no, è già diventata patrimonio comune: chi si è diplomato in questo purtroppo indimentic­abile 2020, teme di portarsi dietro il marchio d’infamia della «maturità Covid». Una sola prova, orale, record di promossi e di voti sospettame­nte stellari. E chissà come si concluderà l’anno scolastico in corso, chissà se si riuscirà a tenere un esame di Stato alla vecchia maniera.

Il quadro a tinte fosche è confermato anche dal Censis: secondo il 54esimo rapporto del Centro studi nazionale, tre presidi su quattro ritengono che la didattica a distanza abbia di fatto ampliato il gap di apprendime­nto tra gli studenti (sebbene la quasi totalità degli stessi dirigenti scolastici si dica d’accordo - molto o abbastanza - sul fatto che la Dad sia stata una sperimenta­zione utile per l’insegnamen­to).

L’inchiesta di Corriere Imprese racconta anche di come, per fortuna, ci siano state in Veneto scuole tecniche che hanno saputo reagire, inventando­si modalità inesplorat­e per fare l’alternanza scuola-lavoro anche a distanza. Esempi virtuosi, che però non bastano a colmare l’incertezza generale: la scuola senza la scuola è un’incognita destinata a durare.

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Un’insegnante solitaria in aula durante un’ora di didattica a distanza (Errebi)
Aule vuote Un’insegnante solitaria in aula durante un’ora di didattica a distanza (Errebi)
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La prima pagina di Corriere
Imprese
Copertina La prima pagina di Corriere Imprese

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