Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Dopo il tentato omicidio botte e furti: ancora a processo

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Un anno e mezzo fa è stato condannato dal tribunale di Vicenza a 12 anni e 2 mesi di reclusione per aver stuprato e tentato di uccidere la compagna, una moldava 40enne, sferrandol­e oltre dieci coltellate e lasciandol­a agonizzant­e nella loro abitazione di Altavilla Vicentina, fuggendo tra Veneto e Lombardia, con la figlia di 6 anni come ostaggio. Ora Raffaele Busiello, macellaio di 41 anni, dovrà affrontare un altro processo a partire da marzo. Per maltrattam­enti nei confronti della stessa donna e delle figlie conviventi, ma anche per il furto della carta bancomat della compagna e dei tre prelievi da 600 euro l’uno effettuati tra il

24 e 26 dicembre 2017. Per l’accusa il macellaio, recluso dal 4 gennaio

2018, da dicembre 2016 minacciava di morte e ingiuriava la convivente, anche davanti alle piccole. Spesso geloso, era arrivato a dirle «tu ti allontaner­ai da me ammazzata, uscirai di casa solo con i piedi davanti». A gennaio 2017, dopo un litigio per gelosia, lei si era rifugiata in camera e lui aveva sfondato la porta e le avrebbe cinto il collo con il filo dell’aspirapolv­ere dicendole «faccio 30 anni di galera ma almeno risolvo questa situazione». E «in almeno altre 40 occasioni» il macellaio le avrebbe puntato un coltello da cucina contro. E ancora il 30 dicembre

2017 l’avrebbe strattonat­a di forza fuori dall’auto e costretta ad entrare in casa con la minaccia che l’avrebbe investita. Accuse dalle quali il 41enne, rinviato a giudizio, avrà modo di difendersi.

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