Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tanto servirà per finire il restauro. Ed è allarme: «Città spezzata in due»
BASSANO Si avvia verso il rush finale il restauro del Ponte degli Alpini. L’amministrazione comunale ipotizza la fine dei lavori per marzo 2021 dopo un’odissea iniziata nel 2015.
Gli ultimi mesi saranno anche quelli di maggiore impatto sulla vita della città. Per il rifacimento della pavimentazione, si prospetta infatti una chiusura di circa un bimestre del monumento palladiano. Significa che, per due mesi, il centro bassanese sarà tagliato in due. Un tempo lunghissimo per i commercianti della zona a ridosso del ponte, che hanno già manifestato la loro preoccupazione all’amministrazione comunale.
Secondo la cronotabella dell’intervento, per ragioni di sicurezza, il transito potrebbe essere vietato già dal prossimo 7 gennaio e per circa quattro settimane nelle quali saranno rimossi i ponteggi e l’attuale pavimentazione e posate le fasce laterali del camminamento. Dopo una breve pausa in cui il passaggio dovrebbe essere ripristinato, scatterà una nuova chiusura di circa un mese per il completamento della nuova pavimentazione che sarà in battuto di sassi del Brenta.
Il divieto creerà una cesura della città, con disagi ai residenti e ai commercianti, in particolare quelli della destra Brenta, che rimarranno fuori dai circuiti dello shopping. «L’intervento arriva in un momento molto difficile per il nostro comparto, già fortemente provato dall’emergenza sanitaria - osserva Alberto Borriero, presidente dei commercianti bassanesi - e coinciderà con il periodo dei saldi, il cui avvio è stato spostato a fine gennaio. Per il commercio cittadino, la chiusura del ponte sarà un’ulteriore mazzata». La categoria ha già suggerito all’amministrazione alcune soluzioni per ridurre i tempi e limitare i disagi. «Ad esempio, istituendo il doppio turno di lavoro del personale dell’impresa che sta eseguendo i lavori - riferisce Borriero e un servizio di bus navetta in zona Angarano per trasportare le persone in sinistra Brenta. Ma siamo anche convinti che al giorno d’oggi si possa studiare una soluzione ingegneristica che consenta un passaggio sul ponte, anche stretto ma in sicurezza, durante il cantiere senza interferire con questo». «Si sapeva che sarebbe arrivata questa fase - commenta - Mi auguro che il Comune stia lavorando ad un’alternativa».
Anche il presidente del comitato di quartiere Angarano, Gianni Castellan, sollecita l’esecutivo cittadino a prendere provvedimenti per tempo. «Nel nostro rione ci sono centinaia di anziani che con la chiusura del ponte non riusciranno a raggiungere a piedi le piazze - afferma -. È necessario ripristinare il bus navetta. Ma non basta». Castellan ricorda che con la precedente amministrazione e la sezione delle penne nere Ana Montegrappa, si era ipotizzato un attraversamento provvisorio sul fiume, tipo Bailey, con il coinvolgimento del Genio militare. «Oppure - aggiunge- basterebbe prevedere un servizio di barche a motore che colleghi le due sponde fluviali. Avrebbe anche un risvolto turistico».