Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Il bosco e le Dolomiti aromi nella mia cucina»

Lo chef del Sanbrite di Cortina allievo di Massimo Bottura

- Antonino Padovese

Continuiam­o a conoscere gli chef veneti premiati per la prima volta con la stella Michelin. Oggi saliamo a oltre 1.200 metri sul livello del mare, in località Alverà a Cortina d’Ampezzo (Belluno), per conoscere lo chef del SanBrite Riccardo Gaspari.

Quando ha capito che nel suo futuro avrebbe indossato la divisa bianca del cuoco?

«Quando ho conosciuto Ludovica, mia attuale moglie, che, trasferend­osi da Bologna per me, ha iniziato a lavorare nel ristorante dei miei genitori, per stare con me, per condivider­e una passione».

Se non avesse lavorato in cucina, quale altro mestiere avrebbe fatto?

«Da ex profession­ista di sci avrei sicurament­e fatto l’allenatore».

Che cosa le hanno dato i maestri che ha avuto?

«I miei maestri sono stati sostanzial­mente due: mia mamma, che mi ha insegnato le basi della cucina e la disciplina, e Massimo Bottura, che mi ha insegnato che cosa significa azienda, e rigore».

In che cosa si sente di poter migliorare ancora?

«In tutto. Non mi piace parlare di migliorame­nto, bensì di crescita personale».

Tre aggettivi per definire la sua cucina?

«Personale, di montagna, sana».

Come ristorator­e, che cosa pensa delle restrizion­i in atto per rallentare il Covid?

«Trovo che il problema sia la mancata classifica­zione dei ristoranti per tipologia. Non credo che le restrizion­i abbiano una logica, un ristorante come il nostro non ha problemi di assembrame­nti. Viviamo una situazione difficilis­sima, ma le decisioni prese per i ristoranti non sono coerenti».

Il suo «signature dish»?

«Lo Spaghetto al pino mugo. Sono spaghetti cotti in un brodo di gallina e mantecati con un olio al pino mugo che sta in infusione per 6-7 mesi. È uno spaghetto che sa di montagna, bosco».

Quale piatto suggerireb­be da poter fare a casa in queste feste?

«I ravioli ripieni di doppia ricotta in brodo di fieno».

Dopo la stella come cambierà la sua cucina?

«In ogni stagione cerchiamo di apportare piccoli cambiament­i sia in cucina che all’interno del ristorante».

Se potesse lavorare per un mese in un ristorante di un grande chef chi scegliereb­be?

” Per le feste suggerisco i ravioli ripieni di ricotta in brodo di fieno

«Tornerei a trovare Massimo Bottura, poi Norbert Niederkofl­er per confrontar­mi sulla montagna e Niko Romito per la sua estrema tecnica, conoscenza e umiltà». (2. continua)

 ??  ?? Stellato Riccardo 35 ha una lasciato anni, promettent­e Gaspari, carriera per un infortunio di sci al ginocchio
Ha affiancato i genitori nell’azienda agricola di famiglia e a 22 anni ha cominciato a occuparsi dell’agriturism­o con la futura moglie, Ludovica
Rubbini
Si è formato all’Osteria
Francescan­a di Massimo
Bottura e a Cortina ha aperto
El Brite di Larieto e poi il Sanbrite
Stellato Riccardo 35 ha una lasciato anni, promettent­e Gaspari, carriera per un infortunio di sci al ginocchio Ha affiancato i genitori nell’azienda agricola di famiglia e a 22 anni ha cominciato a occuparsi dell’agriturism­o con la futura moglie, Ludovica Rubbini Si è formato all’Osteria Francescan­a di Massimo Bottura e a Cortina ha aperto El Brite di Larieto e poi il Sanbrite

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy