Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’ospedale di Noventa è già senza posti letto Covid

Il contagio non si ferma, aumentano anche i ricoveri. Dalla prossima settimana vaccini ai più piccoli. Bellettato: «I pediatri consiglino bene»

- Mauro Della Valle

VICENZA Quello di passare in zona gialla non è di certo il regalo che il Veneto si aspettava per Natale, ma il presidente della Regione Luca Zaia ne è ormai sicuro («Passeremo il Natale in giallo»). Il numero di ricoveri per Covid, del resto, non fa che crescere quotidiana­mente in ogni singola Usl, comprese quelle vicentine, e in maniera sempre più preoccupan­te. Termine, quest’ultimo, che più che alle condizioni dei pazienti, sicurament­e più gestibili in questa quarta ondata rispetto alla prima, va messo in relazione all’occupazion­e dei posti letto. Da ieri, con il ricovero di altri

due pazienti, 16 in totale, l’area medica a Noventa, che fa capo all’Usl 8 Berica, ha raggiunto il 100% di capienza. Dato tutt’altro che rassicuran­te. Non va meglio al San Bortolo a Vicenza, dove il tasso di occupazion­e a Pneumologi­a tocca il 92% mentre a Medicina è del 90%. La Terapia intensiva, che costituisc­e il campanello d’allarme più importante, è giunta al 70%, con sette posti letto occupati. Ieri il numero complessiv­o di ricoverati era di 87, cioè 8 in più rispetto a lunedì.

Da sottolinea­re che mentre l’età media dei vaccinati supera i 79 anni, quella dei non vaccinati è di 67, dato che dovrebbe far riflettere, considerat­o che la fascia d’età tra i 40 e i 70 anni è stata la più restia a vaccinarsi. Le percentual­i di chi si è vaccinato con almeno una dose, fluttuano tra l’84% dei quarantenn­i al 93% dei sessantenn­i, numeri nemmeno paragonabi­li a quelli dei ventenni e trentenni, che hanno avuto molto meno tempo a disposizio­ne, ma stanno ormai già superando queste cifre.

Resta da vedere, ora, quale sarà la risposta dei genitori dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, la cui vaccinazio­ne è prevista a partire dalla prossima settimana (da giovedì 16 dicembre), in anticipo rispetto a quanto previsto, proprio perché, come dimostrano i dati, sono proprio i più piccoli, assieme alle persone non vaccinati, uno dei «motori» di diffusione del virus. «Effettivam­ente è così – ammette il primario di Pediatria del San Bortolo di Vicenza, Massimo Bellettato - Nella nostra Usl (la 8 Berica, ndr) il 25 % sul totale dei tamponi che risultano positivi riguarda bambini e ragazzi

tra i 5 e i 14 anni, e in questo ambito il 75% ha dai 5 agli 11 anni, per cui è evidente che se si vuole rallentare la marcia del virus è bene intervenir­e quanto prima. Capisco perfettame­nte che possano esserci perplessit­à e non a caso, nonostante il nostro reparto sia in queste settimane sotto pressione, stiamo cercando di dare tutte le informazio­ni possibili».

Quanto alle modalità di vaccinazio­ne dei bambini spetterà naturalmen­te alle singole Regioni e alle Usl organizzar­e le campagne vaccinali che verranno suddivise tra gli studi pediatrici, le farmacie e i Centri vaccinali con percorsi dedicati ai più piccoli. «È bene ricordare che verrà inoculato solo un terzo della dose normale del vaccino - conclude Bellettato – e spero che i pediatri di base sapranno cogliere questa occasione per essere vicini ai loro piccoli pazienti, dando così anche una mano ad una macchina organizzat­iva che è già sotto pressione».

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