Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cantautore morto, il padre: «Sei mesi fa questo paese ha ucciso mio figlio»

- Benedetta Centin

ROSÀ «Sei fottuti mesi che questo paese me l’ha ucciso». Parole, intrise di rabbia e di dolore, quelle scritte sul suo profilo social da Domenico Merlo, papà di Michele, il giovane cantautore di Rosà morto il 6 giugno per un’emorragia cerebrale scaturita da una leucemia fulminante. Il messaggio, che ha raccolto in poche ore oltre seimila «mi piace», a sei mesi dalla tragedia su cui si sta ancora indagando. Il fascicolo aperto dalla procura di Bologna per omicidio colposo è infatti stato trasferito per competenza territoria­le a quello di Vicenza: se è vero infatti che la morte è avvenuta all’ospedale Maggiore di Bologna e che il 28enne era già stato visitato al pronto soccorso di Vergate, per gli inquirenti le eventuali responsabi­lità vanno ricercate sulle condotte del suo medico di Rosà e del pronto soccorso di Cittadella, da cui però Merlo se n’era andato dopo tre ore di attesa. E proprio la famiglia, con gli amici di tutta Italia e Rosà, ha dato vita all’associazio­ne no profit in suo ricordo «Romantico Ribelle», nata sui social. «L’Associazio­ne - spiegano - nasce con il principale scopo di tenere vivo il ricordo di Michele in chi lo ha incontrato ma anche di far conoscere la sua arte e i suoi pensieri a chi, prima della sua scomparsa, non ha avuto la fortuna di incrociarl­i». E ancora: «Attraverso l’associazio­ne cercheremo di portare avanti la sua voglia di verità e di sincerità, il suo desiderio di arte e bellezza, la sua battaglia per il merito e gli spazi a tutti quei giovani emergenti che attraverso la cultura vogliono esprimere i propri pensieri, sogni, speranze e aspettativ­e». E intanto in cimitero a Rosà, sulla tomba di Merlo, compaiono sempre nuovi fiori, addobbi e pupazzetti, ora natalizi: regali di fan, alcune delle quali nei giorni scorsi, provenient­i da Torino, Padova e Treviso, hanno presidiato davanti al Comune e al camposanto, mostrando le foto del 28enne e cartelli con scritto «Giustizia per Michele». «L’unica cosa che vogliamo è giustizia per il nostro Michele».

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Indagine aperta Michele Merlo, cantautore di Rosà, è morto il 6 giugno all’ospedale Maggiore di Bologna per una leucemia fulminante

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