Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bcc di Verona e Vicenza e CereaBanca votano la fusione nelle assemblee
Al via il quarto istituto in regione
VENEZIA Bce dà il via libera. E Bcc di Verona e Vicenza, nove mesi dopo la fusione tra Banca di Verona e la vicentina San Giorgio Quinto Valle Agno, si allarga a tre, incorporando anche CereaBanca. Sono convocate per mercoledì 22 dicembre - alle 9.30 per Cerea, alle 11.30 per Verona e Vicenza -, a Palazzo Orti Manara di Verona, le assemblee dei soci, ancora non in presenza e con il voto a distanza, per approvare il progetto di fusione con cui la nuova Bcc di Verona e Vicenza (Bvv, in via abbreviata), incorporando Cerea, diventa il terzo istituto cooperativo veneto del gruppo Iccrea per masse amministrate (dietro Banca terre venete e Banca della Marca), la quarta se si considera anche la Prealpi del gruppo Cassa Centrale. Il tutto con 5,1 miliardi di prodotto bancario lordo al netto delle sofferenze (2,2 miliardi di raccolta diretta, 1,2 di indiretta e 1,6 di impieghi), fondi propri per 270 milioni, 400 dipendenti, 18 mila soci e 62 sportelli, tra Verona, Vicenza, Mantova e Trento. «Un progetto importante», per la banca, scrive il presidente della Verona e Vicenza, Flavio Piva, nella lettera ai soci, «per continuare a realizzare la politica di sviluppo che oggi ci porta ad essere un polo di riferimento per il credito cooperativo a Nordest e per Iccrea».
Il passo arriva con l’acquisizione di CereaBanca, le cui redini erano state prese direttamente da Iccrea un anno fa, con l’inedita rimozione del presidente Luca Mastena e della maggioranza dei consiglieri, dopo le operazioni che avevano spinto la Bcc a prestare soldi a squadre di calcio semi-professionistiche, dal Carpi al Livorno. Gestione su cui l’assemblea della Cerea sarà chiamata ad approvare la richiesta di azione di responsabilità. Soluzione per mettere in sicurezza la banca, ora ceduta alla solida Verona e Vicenza, che conferma il personale e razionalizza le filiali in sovrapposizione nel Veronese, per creare filiali più forti nei servizi alle imprese e nella raccolta indiretta, a Verona e nei grandi centri della provincia come Villafranca, San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo.
Sul fronte del governo, il cda si allarga da 10 a 11 membri, aggiungendo un rappresentante dell’area di Cerea, lo storico ex direttore Giuseppe Lucchi. Nel collegio sindacale entra Franco Volpato.