Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’ex Nalini: «Lane, c’è chi gioca peggio Fame e unità di gruppo, ecco i segreti»

L’attaccante ricorda impresa in serie A: «A Crotone solo 9 punti alla fine dell’andata... ci siamo salvati»

- Luisa Nicoli

Centrare la salvezza? Si può ancora fare. Parola di Andrea Nalini, esterno della Virtus Verona, ex Lane (da gennaio 2020 alla scorsa estate). Lui, in maglia Crotone stagione 2016/2017, ha centrato un’impresa impossibil­e in A e ci ha messo la firma con la doppietta alla Lazio nell’ultima giornata.

«A fine del girone d’andata eravamo ultimi con 9 punti, spacciati - racconta Nalini - e invece ci siamo salvati con un girone di ritorno da Europa League, ultima giornata 3 a 1 alla Lazio. Era la prima volta in A, c’erano squadroni con cui perdevamo 3-4 a 0 ma non abbiamo mai mollato, prima di andare in campo ci davi dentro e speravi di portare a casa anche un solo punto. C’erano pochi giocatori affermati in A, eravamo tutti ragazzi, che avevano fame, voglia di arrivare e di riscatto. È stato bravo l’allenatore Davide Nicola».

L’ex biancoross­o racconta come il tecnico caricava la squadra: «Ricordo la riunione prepartita a Milano prima di affrontare l’Inter, ci ha fatto vedere 20 minuti di filmato con una frase motivazion­ale che poteva suscitare voglia di vincere. Ci faceva capire che il piccolino poteva diventare grande. Lo ha fatto più di una volta. Metteva insieme spezzoni di interviste, di film in un video che componeva lui. E poi lavorava molto sull’agonismo, sull’aspetto fisico».

Crotone che anche in B poi ha compiuto un’impresa simile, «ricordo quella stagione, io tra l’altro mi sono infortunat­o a gennaio», e quindi lancia un messaggio di speranza al Vicenza: «La matematica è ancora aperta e sinceramen­te vedo squadre che giocano peggio ma sono più su in classifica. Ho visto tutte le partite, fa male non raccoglier­e punti se fai la prestazion­e ma devono mantenere lo spirito e cercare di fare risultato con le squadre di fascia medio bassa. Purtroppo al primo sbaglio stanno prendendo gol e per farlo hanno bisogno di almeno 3-4 occasioni ma questo è un problema anche di altre. Certo fa male vederli lì in classifica».

Ma Nalini spiega da dove ripartire: «Dal lavoro in settimana, dal non abbattersi e dare sempre qualcosa in più. Sta tutto nel gruppo, sembrano frasi fatte ma è così. Devi dare il massimo, arrivare alla partita al top. E a Vicenza ci sono giocatori come Padella, Giacomelli, Dalmonte che sanno creare il gruppo in spogliatoi­o, ci sono tanti bravi ragazzi, di cuore che ti danno una mano enorme. Deve cambiare quel piccolo episodio che magari soffrendo ti fa vincere e poi se trovi il filotto prendi fiducia e morale. Sento ancora Giacomelli, Dalmonte, Ierardi. Mi parlano di un momento difficile, della speranza di vincere. Io gli dico di non mollare, che in tanti abbiamo affrontato periodi così. Cerco di rincuorarl­i». Nalini è ritornato alla Virtus, dove ci sono gli ex Zarpellon e Tronchin e da dove era partito anni fa: «Ambiente familiare, si sta benissimo, siamo una bella squadra, c’è entusiasmo e i playoff sono raggiungib­ili” precisa, dispiaciut­o di aver lasciato Vicenza: «Era come se fossi lì da tanti anni, per come mi ha accolto la gente».

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Battaglia e fair play La stretta di mano al capitano biancoross­o Giacomelli dopo un fallo (LaPresse)

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