Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Mugugni alle porte del centro storico in viale Milano non ci sono le luminarie Piccolo: «Una decisione non c’è ancora»
VICENZA Dei rimandi alla Milano da bere che negli anni Ottanta videro questa strada protagonista dello shopping, oggi in viale Milano sembrano permanere il traffico e il calvinismo estetico delle forme dei palazzi. Ma come, mugugna qualche residente vestigia dell’epoca d’oro, da qualche tempo è iniziato un lento processo di rigentrificazione dopo la stagione buia della casbah, delle risse, del «rassicurante» suono delle volanti atteso come la tromba del Settimo cavalleggeri, e ora, a una manciata di giorni dal 25 dicembre, non ci sono nemmeno le luminarie natalizie? A memoria potrebbe essere la prima assenza in assoluto e un nuovo record per la via. Così come, sempre a memoria, sostituito da un boschetto dorato, quest’anno appare il primo senza un tradizionale albero di Natale in piazza dei Signori. Ma se quest’ultimo spazio riconduce ad altre scelte, lo scoglio da superare in viale Milano sembrerebbe portare a una criticità all’interno del variegato mondo dei negozianti e degli esercenti pubblici. «In realtà una decisione sulle luminarie, in un senso o in un altro, non è ancora stata presa – spiega Nicola Piccolo, presidente della sezione centro storico di Confcommercio -. Possiamo metterla così: ci si sta organizzando sulle persone che dovrebbero raccogliere le quote». La dinamica va infatti considerata nell’anno del ritorno al passato sotto il profilo della sostenibilità economica dell’iniziativa natalizia, «Luminarie a partecipazione mista, Comune e privati» dettaglia. E, la dinamica, deve essere valutata nell’ambito di ciò che lo stesso Piccolo definisce «scenario attuale». Dice: «È vero che dopo il periodo delle chiusure dettate dai provvedimenti di contenimento della pandemia assistiamo negli ultimi mesi a un rimbalzo del Pil. Ma questo, in relazione al commercio, non ha toccato tutti i settori merceologici, tutti i negozianti e tutti gli esercenti nella stessa misura e con la medesima intensità». Insomma, nonostante le quote siano diverse a seconda della distanza da piazza dei Signori, prima di investire del denaro nelle luminarie è necessario sedersi a tavolino e fare un po’ di conti sulla convenienza. Va anche detto che le incertezze del mercato, le fluttuazioni economiche, il caro delle materie prime e delle spese di trasporto e il loro impatto sul commercio al dettaglio, influiscono poco o nulla nei desiderata di coloro che vorrebbero l’accesso ovest al centro storico illuminato a festa.
Naturalmente, la precisazione è d’obbligo, si tratta dell’accesso percorribile in auto, perché nella strada in uscita, corso Santi Felice e Fortunato, le decorazioni luminose non solo ci sono ma sono anche accese. Cosa che non avverrebbe in tutte le strade della città nelle quali le luci sono state installate. Solo poche sere fa c’era chi segnalava, con tanto di fotografie, il «buio» natalizio in alcune strade. In via Pasi, per esempio. Il che porterebbe a pensare, e c’è già chi in questo singolare esercizio non si è preso indietro, che in tema di illuminazione pubblica, in un modo o nell’altro, l’amministrazione tenderebbe a soffrire ancora.