Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Speedline, il blocco va avanti. Oggi vertice-bis

Fabbrica al lavoro anche ieri, ma i Tir con i prodotti finiti in gran parte non escono. La Regione convoca le parti

- Giacomo Costa

VENEZIA Il giorno festivo non ha fermato la produzione. In compenso il malcontent­o degli operai è riuscito a bloccare la gran parte dei camion con i prodotti finiti in partenza. Alla Speedline di Santa Maria di Sala, nel Veneziano, 605 dipendenti diretti a rischio licenziame­nto, si è deciso che, in attesa di parlare con Regione e ministero dello Sviluppo economico nel vertice di oggi, la protesta sarebbe continuata. E così, dopo lo sciopero di otto ore di turno di lunedì, tra martedì e ieri si è cercato di mantenere il blocco dei cancelli.

L’azienda una settimana fa era stata scossa dall’indiscrezi­one di una imminente chiusura e conseguent­e delocalizz­azione («Germania o Polonia»,

suggeriva il sindaco metropolit­ano Luigi Brugnaro, che aveva rivelato la notizia); prospettiv­a confermata dalla proprietà svizzera, il gruppo Ronal, lunedì, quando per confermare le sue intenzioni ha mandato a Santa Maria di Sala l’advisor economico finanziari­o Luca Ramella di Alix Partners e l’avvocato Antonella Negri dello studio Bonelli Erede: un anno per chiudere tutto, nove mesi per individuar­e una qualche soluzion e « a l t e r n a t i v a » , c h e comunque si poteva declinare solo come un presidio locale ridotto o una riconversi­one degli impianti, scenari che le parti sociali hanno scartato come improponib­ili. «L’unica soluzione - hanno ribadito Fim e Fiom - è mantenere la produzione qui».

Il blocco dei cancelli non è assoluto, qualche Tir riesce a passare con il suo carico; ma negli ultimi due giorni si può dire che sia più la merce rimasta in magazzino che quella partita. La proprietà svizzera resta trincerata dietro al silenzio. Le sigle sindacali stanno attendendo l’esito dell’incontro di oggi al tavolo di crisi dell’assessorat­o regionale al Lavoro, al quale sarà collegato anche il ministero dello Sviluppo economico: l’appuntamen­to è per mezzogiorn­o; dopo si vedrà come proseguire la mobilitazi­one; i sindacati si sono detti pronti ad andare fino in Svizzera, se necessario. Come potrebbe essere, se Ronal proseguiss­e nella linea di farsi rappresent­are solo dai consulenti: la Regione per prima si aspetta la proprietà al tavolo di stamattina, per poter discutere la decisione a monte, non le modalità della sua attuazione.

Martedì, intanto, si è andata formando un’altra linea di contrattac­co, organizzat­a dalla Città metropolit­ana che sta radunando parlamenta­ri veneziani, trevigiani e padovani per fare pressione sul governo, per rendere la questione nazionale e non solo locale. Da ieri, dopo Nicola Pellicani e Andrea Ferrazzi (Pd) e Antonio De Poli (Udc), la squadra potrà probabilme­nte contare anche su Roberto Caon (Fi), anche lui firmatario di un’interpella­nza urgente sul tema.

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Conto alla rovescia La protesta degli operai Speedline

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