Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Affidate al consorzio Iricav Due progettazi­one e realizzazi­one del filobus da 25 milioni di euro

- F.M.

VICENZA Sarà Iricav Due a progettare e realizzare l’intera parte infrastrut­turale della nuova linea di trasporto pubblico locale, il cosiddetto filobus. La linea, prevista come opera compensati­va per l’Alta velocità/Alta capacità, ha un valore di 25 milioni di euro. Cifra alla quale vanno aggiunti altri 19 milioni, già previsti, destinati all’acquisto dei mezzi. Azione, quest’ultima, che sarà in carico a Società Vicentina Trasporti, individuat­o come soggetto fautore prima e gestori posi del filobus.

La decisione di Palazzo Trissino è arrivata ieri mattina e, stando alle parole del sindaco Francesco Rucco e dell’assessore alla Mobilità Matteo Celebron, è il frutto di un dialogo tra il Comune, Rete Ferroviari­a Italiana (committent­e della Tav) e Iricav Due (il consorzio che unisce i colossi WeBuild per l’83 per cento e Hitachi Rail Sts per il restante 17 per cento), che progetta l’Alta velocità/Alta capacità.

«L’idea è evitare che ci sia un disallinea­mento temporale tra i cantieri» osserva il sindaco. Una decisione giustifica­ta da «evidenti ragioni di efficacia, efficienza ed economicit­à » si legge nel documento che sarà inviato al ministero per le Infrastrut­ture e le mobilità sostenibil­i a Roma, alla Regione, a Rfi e naturalmen­te a Iricav Due.

La scelta della giunta riporta alle prescrizio­ni indicate dal Comune cinque anni fa. «Nel 2017 l’amministra­zione comunale, nel progetto preliminar­e poi siglato nella delibera Cipe, si era riservata la possibilit­à di avocare la realizzazi­one dell’infrastrut­tura o affidarla a chi progetta l’Av/ Ac – spiega Rucco -. Abbiamo ritenuto opportuna la seconda ipotesi».

Celebron aggiunge: « Ce l’hanno chiesto loro. Iricav Due ha espresso la volontà di gestire “in casa” il lavoro perché molti aspetti del filobus sono complement­ari all’attraversa­mento dell’Alta velocità\alta capicità». «Fermo restando che questa decisione sgrava gli uffici tecnici comunali» chiosa l’assessore. Una scelta che a prima vista può essere interpreta­ta non come un’abdicazion­e ma ispirata da un certo pragmatism­o, visto che comunque sul progetto Palazzo Trissino volendo potrà dire la sua. E, infine, una scelta che farà comodo anche a Rfi, incrementa­ndo con il «caso Vicenza» il background tecnico.

E questo quando manca ancora poco alla scadenza del periodo («Alla fine dell’anno») entro il quale, stando all’ultimo annuncio, il progetto definitivo del cosiddetto «Attraversa­mento Vicenza» dovrebbe essere consegnato. Poi, forse, con il 2022 si aprirà la partita in Conferenza dei servizi.

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La città cambia Aree di vendita e infrastrut­ture nuove per Vicenza

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