Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Un museo diffuso della carta, da Manuzio alle botteghe artigiane
In un mondo di e-book e quotidiani più digitali che materici, si rischia di dare per scontato come è nata la carta stampata, quali tecniche e macchinari hanno portato fino alla rivoluzione del nostro tempo. A Venezia, nasce un museo (che non è un museo in senso tradizionale, niente sale né cimeli) dedicato, il Museo diffuso della carta e della stampa (www.museocarte.it). Il suo nome è «cArte» e si sviluppa lungo un percorso di otto realtà, sette botteghe artigiane dai mascareri di Ca’ Macana alla Carterìa ai Frari, Fallani Venezia, Itaca Art Studio, Plum Plum Creations, Roberto Moro, veneziastampa, e la libreria antiquaria e casa editrice lineadacqua (che non ospiterà elementi espositivi). Il progetto è promosso dal Centro aiku/arte/impresa/cultura di Ca’ Foscari e dalla fondazione dell’ateneo, con il sostegno della Regione Veneto, i partner la Fondazione Querini Stampalia e la Scuola internazionale di grafica. «Aldo Manuzio, veneziano, è stato il primo editore moderno, fino al Settecento nelle Mercerie c’erano più di 40 librerie. È un patrimonio che abbiamo cercato di mettere a sistema – spiega Foscara Porchia di aiku – L’idea è di creare un nuovo progetto turistico sostenibile, con un museo dinamico che presenti la storia della stampa e delle singole individualità delle botteghe che la portano avanti». Ogni bottega ospiterà un angolo dedicato che spiegherà tecniche, materiali, macchinari e attività, mettendole in collegamento anche grazie alle audioguide sulla piattaforma izi.Travel che accompagneranno il percorso. «Negli spazi, sarà subito chiaro al visitatore la differenza tra esposizione, laboratorio, prodotti – spiega Nicolas Petit D’Oronzio di We Exhibit, che si occupa dell’allestimento –senza dimenticare che è sempre presente la persona, l’artigiano che porta una narrazione». «Il laboratorio ha una dimensione di continuità del tempo, non è un negozio che si apre e chiude, è casa bottega – sottolinea Fabrizio Panozzo di aiku, docente del Dipartimento di Management di Ca’ Foscari - La visita della città va fatta in un’ottica del fare materiale, in questi luoghi si vedrà il processo del fare più che i prodotti artistici finiti». L’obiettivo è che altre realtà si avvicinino al progetto, ampliando gli «spot» del museo diffuso. Un’anteprima dei percorsi avrà luogo il 16 dicembre (ore 10-17, posti limitati, prenotazione a aiku@unive.it).