Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Il Reddito affossa il turismo»

Il ministro Garavaglia attacca la paga di Stato: «Ha tolto dal mercato gli stagionali»

- Di Antonino Padovese

VERONA Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia arriva al Vinitaly e omaggia il Veneto, prima regione turistica in Italia, e il suo modello «da esportare, perché qui fate più turisti di tutto il Sud Italia». Poi parla di Venezia e della necessità di arrivare naturalmen­te alla prenotazio­ne digitale. Infine attacca il Reddito di cittadinan­za, perché ha messo in crisi il comparto turistico. Ristorator­i e albergator­i non trovano più nessuno disposto a fare la stagione.

VERONA «Il Veneto, prima regione turistica italiana, deve essere un modello per tutti gli altri territori». Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia arriva al Vinitaly di Verona e omaggia la forza turistica della regione. Restano però i problemi legati a una carenza di lavoratori per la stagione estiva alle porte e al modello di Venezia, che deve passare, come era stato ribadito sabato all’inaugurazi­one del restauro delle Procuratie in piazza San

Marco, dal turismo di massa al turismo sostenibil­e.

Ministro Garavaglia, si era detto favorevole a un ingresso contingent­ato a Venezia, su prenotazio­ne. Ritiene che sia una cosa veramente fattibile?

« Tutti gli italiani hanno preso dimestiche­zza con i sistemi di prenotazio­ne digitale. E anche quelli che non avevano l’abitudine a farlo, con la pandemia hanno imparato. Il futuro va in questa direzione e Venezia fra un po’ si troverà con il problema dell’over tourism. Penso che il digitale sarà naturalmen­te una componente fondamenta­le delle soluzioni che si troveranno per salvare la città dal sovraffoll­amento turistico».

Fra quattro anni il Veneto ospiterà i Giochi di Milano e Cortina. Le opere in programma potranno rilanciare l’immagine e il turismo della Regina delle Dolomiti?

«Le Olimpiadi sono sempre una grande occasione di sviluppo del sistema Paese. Ne parlavamo con il presidente del Comitato italiano paralimpic­o Luca Pancalli, noi vogliamo portare avanti un progetto dì valorizzaz­ione delle realtà che presentano caratteris­tiche di turismo accessibi

le. Ricordo che possiamo tutti essere disabili pro tempore se ci rompiamo una gamba. Cortina vuole essere dal nostro punto di vista un laboratori­o per il turismo accessibil­e».

Albergator­i e ristorator­i delle nostre spiagge dicono che nessuno vuole più fare la stagione. Che cosa succede?

«Purtroppo il mercato del lavoro è viziato dal reddito dì cittadinan­za. Non puoi avere il 10 per cento dì disoccupaz­ione e avere la mancanza di decine di migliaia di figure. Mi raccontava­no alcuni chef che non è un problema solo dei cittadini italiani, ma anche dei lavoratori stranieri, che giustament­e hanno diritto al reddito dì cittadinan­za.

Anche loro vanno solo tre giorni a settimana, con il lavoro a chiamata, e rinunciano al contratto stagionale per non perdere il reddito di cittadinan­za. In verità, abbiamo fatto un gran pasticcio».

Ne ha parlato in consiglio dei ministri con Draghi e gli esponenti pentastell­ati del governo?

«Più volte ho segnalato, anche in tempi non sospetti, che questo strumento ha falsato il mercato del lavoro».

Questa sarà la prima stagione estiva senza pandemia?

«Basta guardarsi intorno per capire che la pandemia è finita. Nel resto del mondo è finita da mesi, siamo l’ultimo Paese che ha tutta una serie dì

restrizion­i. Per fortuna da maggio finisce tutto, così partiremo ad armi pari con gli altri Paesi».

Però c’è una guerra in Europa. Potrà incidere sul turismo?

«La guerra ci toglie i russi, la pandemia ci aveva tolto i cinesi. Ma la guerra è una delle poche cose su cui non ci si può fare niente se non pregare che finisca presto».

Siamo in Veneto, che è la prima regione turistica italiana. Stiamo parlando di un modello da esportare?

«Sì, il modello del Veneto è replicabil­e in altri regioni, altrettant­o ricche di siti naturali, storici e paesaggist­ici. Il Veneto da solo fa l’insieme dei turisti stranieri di tutto il sud Italia. Abbiamo bisogno che il modello veneto venga replicato in tutto il Paese, questo farebbe crescere enormement­e la forza del sistema Italia».

Quanto importante è nell’offerta la componente dell’enogastron­imia?

«È una componente fondamenta­li dell’offerta turistica. Abbiamo la fortuna dì avere produzioni dì eccellenza e cantine bellissime da visitare».

A Verona nascerà un museo del vino. Anche questo sarà un valore aggiunto per la città?

«Abbiamo l’idea dì realizzare musei iconici, come quella ottima della Campania dì fare a Napoli il museo della pizza. E Verona per il vino è perfetta. Guardi al grande valore aggiunto che ha dato a Bordeaux, in Francia, la Cité du vin ».

"Tutti stanno acquisendo dimestiche­zza con le prenotazio­ni digitali Saranno la soluzione per il sovraffoll­amento nelle città "Cortina, grazie ai Giochi olimpici del 2026 diventerà un laboratori­o nazionale per il turismo accessibil­e "

Il Veneto da solo fa gli stessi turisti stranieri di tutto il Sud E si continua a sperimenta­re, bene in tal senso il museo iconico del vino a Verona

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A Venezia Piazza San Marco ma non solo. Le calli veneziane tornano a riempirsi di turisti dopo i mesi di lockdown e turismo domestico giornalier­o dello scorso anno

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