Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fogazzaro, richiamo al decoro «Ma non ci sarà alcun decalogo»
Dress code, incontro pacificatore tra studenti e preside. Oggi il consiglio d’istituto
"Voce unica Abbiamo riaperto il dialogo perché il solo nostro interesse è la riflessione condivisa
"Morbioli Come adulti dobbiamo essere credibili anche nei richiami ai ragazzi
Non ci sarà nessun decalogo che contempli la lunghezza minima consentita dei pantaloncini, nessun elenco di capi d’abbigliamento consentiti o meno, nessun bidello munito di righello che attende sull’uscio per misurare i centimetri di pelle scoperta… niente di tutto ciò. La vicenda del Fogazzaro, lo storico istituto magistrale, ora liceo sociale e linguistico, si chiuderà così, con un semplice «richiamo al decoro e al buon senso», invitando le studentesse e gli studenti, ma probabilmente non solo loro, a una maggiore attenzione all’abbigliamento.
Una parola definitiva che potrebbe arrivare già oggi, nel corso del consiglio d’istituto: giusto in tempo per gli ultimi giorni di scuola e per l’esame di maturità.
Ieri mattina l’incontro chiarificatore tra la dirigente scolastica Maria Rosa Puleo e i quattro rappresentanti d’istituto. « Abbiamo riaperto il dialogo – hanno sottolineato preside e studenti in un comunicato congiunto – ci siamo incontrati e chiariti perché il nostro unico interesse è la riflessione condivisa, e non la sterile contrapposizione. Ci sarà la più ampia collaborazione». Parole che la scuola ha voluto arrivassero a giornali e tv, per placare quello che era diventato, negli ultimi giorni, un piccolo «caso nazionale».
«Dialogo» è la parola chiave. Perché, per entrambe le parti in causa, quanto successo negli ultimi giorni è stato, soprattutto un problema di comunicazione. «Non abbiamo fatto sciopero per il diritto di andare a scuola in short o in canottiera – afferma Elena Bigarella, presente assieme ad Aurora Carli, Nicolas Pasantes e Alberto Scarpa all’incontro con la dirigente – abbiamo contestato un problema che si era creato nel modo di porsi e nel linguaggio e che peraltro si era già presentato prima di questo episodio».
Annunciando lo sciopero dalle lezioni, che si è svolto venerdì scorso, 3 giugno, le studentesse del Fogazzaro avevano denunciato l’utilizzo di frasi come «anche alla vostra età la cellulite c’è e sballonzola», «credete di essere tanto belle?» e altre affermazioni ritenute «paternalistiche» e fuori luogo. O, per usare un termine proveniente dall’anglosfera, al limite del «bodyshaming», con un atteggiamento irrisorio nei confronti di chi ha qualche chilo di troppo. Affermazioni, va detto, che la preside Puleo non ha mai confermato di aver esternato. La dirigente, che sabato ha inviato una lettera di scuse agli studenti, ora taglia corto: «Ho fatto un necessario richiamo al buon senso, non era mia intenzione offendere nessuno. Quanto al regolamento, non ho mai pensato a una serie di norme specifiche, sono la prima a non volere una cosa del genere, ma a un’indicazione generica. In ogni caso credo che la questione dovesse rimanere all’interno delle mura scolastiche: si è fatto troppo rumore». Quel che è certo è che la questione si sta per risolvere all’interno del liceo.
Alla riunione di ieri non ha partecipato la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Nicoletta Morbioli, che pur aveva dato disponibilità. «Spetta agli istituti dare regole in questo senso – afferma –. La mia raccomandazione è che ne sia destinataria l’intera comunità scolastica, non solo gli studenti. Servono per convivere non per “punire” qualcuno». Ma alla fine, c’è stata qualche parola di troppo? «Quel che è certo – conclude – è che i ragazzi hanno percepito così. Su certi temi bisogna fare molta attenzione. Come educatori siamo chiamati a rafforzare l’autostima degli studenti, come adulti dobbiamo essere credibili anche nei richiami».
Oggi il consiglio d’istituto sul tema alla presenza anche dei rappresentanti dei genitori (che stanno con la preside).