Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Chiusi da mesi i bagni pubblici per disabili

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Una città che oggi più del passato appare con il volto del Giano bifronte in tema di barriere architetto­niche.

Da un lato ci sono i bagni pubblici interrati di piazza delle Erbe, sotto la Basilica, la cui pedana per le persone disabili inagibile sembra avere assunto carattere di cronicità, con periodici problemi fin dall’epoca della sua installazi­one durante i lavori di riqualific­azione del monumento. Della criticità si è tornati a parlare non solo per un’ interrogaz­ione di sei mesi fa dell’allora consiglier­e Ciro Asproso (Coalizione civica) ma soprattutt­o per la denuncia sui social di Stefano Gheller, 49 anni, bassanese, affetto da distrofia muscolare. Sabato in città per un gazebo sul fine vita, vista l’impossibil­ità di accedere ai bagni Gheller è stato aiutato dal personale della Croce Verde. Poi ha chiamato la polizia locale. Il sindaco Francesco Rucco prima di è scusato «per i tempi lunghi dell’ufficio comunale preposto che hanno impedito di risolvere il problema», poi ha rassicurat­o che «a luglio dovrebbe giungere il pezzo dell’impianto che andrà a sostituire quello che non funzionant­e».

Dall’altro lato ci sono Palazzo Trissino e Società Vicentina Trasporti che, anche a seguito di una ordinanza del Tribunale del 2016, uniformano l’altezza delle fermate degli autobus urbani in modo da renderle compatibil­i con le passerelle e le tecnologie dei mezzi di trasporto pubblico locale di nuova generazion­e acquisiti dall’azienda di viale Milano. Interventi che non si limitano a ottenere una pendenza minimale, anche attraverso il rialzo del marciapied­e, ma che prevedono, tra le altre cose, la posa di una specifica pavimentaz­ione tattile per la disabilità visiva in corrispond­enza della palina di fermata ed ell’ at traversame­nto pedonale più vicino alla fermata. Uno degli obiettivi ch el’ amministra­zione insegue è aumentar el’ attr attività e la funzionali­tà dei mezzi pubblici in relazione alla disabilità. Finora sono state modificate 70 punti di salita e discesa (su 300) e le ultime 24 sono costate 350 mila euro. «Stiamo progettand­o i lavori di altre 9 punti in viale Pasubio, in occasione della riqualific­azione e messa in sicurezza della strada mentre stanno per iniziare i cantieri in altre quattro fermate in via Legione Antonini e via Lamarmora» spiega Matteo Celebron, assessore alla Mobilità. ( f.m.)

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