Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Un anno senza Michele, il padre: mio figlio è morto non so se potrò perdonare

Palloncini, calcio e l’inedito di Merlo «Farfalle» ieri allo stadio

- Barbara Todesco

Palloncini bianchi in volo sulle note di «Farfalle». È stato questo uno dei momenti più emozionant­i della notte vissuta ieri allo stadio comunale di Rosà e che, ad un anno dalla sua scomparsa, ha reso omaggio a Michele Merlo, il giovane cantante rosatese scomparso, ad appena 28 anni, a causa di una leucemia fulminante. Non solo una sfida di calcio tra le formazioni di « Romantico Ribelle » e «Play2give», ma una grande serata di spettacolo che ha visto scendere in campo, tra gli altri artisti, Enrico Ruggeri, capitano della Nazionale cantanti, Bugo, Riky, Paolo Vallesi, Federico Baroni e Busta dei Subsonica, ma anche ex campioni del pallone come Stefan Schwoch e Simone Tiribocchi. La serata si è aperta con la voce e il volto di Michele Merlo, trasmessi dal grande ledwall a bordo campo nel quale è stata proiettata la versione di «A muso duro» di Bertoli interpreta­ta da Mike durante la sua partecipaz­ione ad Amici e riproposta live allo stadio da Alberto Bertoli. Un omaggio particolar­e è quello arrivato da artisti che ieri non hanno potuto essere presenti a Rosà ma che, per loro stessa ammissione, hanno sempre Mike nel cuore, come Fabrizio Mo ro, Emma Ma r rone , Aka7even e Maria De Filippi «per me - ha detto - Michele non è un ricordo, ma sarà sempre una bellissima presenza». Ieri sono stati raccolti 13 mila euro che saranno devoluti in beneficenz­a.

L’evento di ieri è arrivato ad un anno esatto dalla scomparsa di Michele. Per trovare una ragione a quella morte improvvisa è stata aperta un’inchiesta che dopo l’archiviazi­one a Bologna è approdata ora a Vicenza. Domenico, il padre di Michele, ammette di voler restare il più possibile lontano dalle aule di tribunale ma quello che chiede ancora oggi alla giustizia è sapere cosa è davvero accaduto a suo figlio. «Quello che vogliamo è solamente la verità, quella che non abbiamo avuto da Bologna né finora da Vicenza dove è stato trasferito il fascicolo», spiega Domenico Merlo. «Crediamo ancora fortemente nella giustizia ma quello che ci auguriamo è che faccia emergere tutte quelle carenze e difficoltà che oggi, purtroppo, ci sono nella nostra sanità, perché ci sono ed è inutile negarle», aggiunge.Per la famiglia Merlo, non ci sono dubbi: quanto accaduto a Michele è dovuto ad un errore umano: « Qualunque cosa possa decidere il pm – continua il padre - non ci sono dubbi che si sia trattato di un errore. Ma, come ho giù ribadito, non voglio puntare il dito contro una sola persona perché quell’errore è figlio di mancanze, di carenze di personale e di tutte quelle difficoltà con cui oggi è alle prese la sanità». Ad un anno di distanza, il dolore per la perdita di un figlio non accenna a placarsi e poco riescono a lenire la mancanza di Michele, tutte le dimostrazi­oni di affetto arrivate dagli amici e dai fan del giovane cantante, così se si chiede al padre se potrà mai perdonare per quanto accaduto «non lo so – ammette – è difficile dirlo ora».

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La serata allo stadio di Rosà, ieri. Nelle foto sotto, l’abbraccio fra Alberto Bertoli e Domenico Merlo e i genitori di Michele
( Meneghini) Omaggio La serata allo stadio di Rosà, ieri. Nelle foto sotto, l’abbraccio fra Alberto Bertoli e Domenico Merlo e i genitori di Michele
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