Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Zahui, Howard e Bestagno per il sogno dell’Eurolega
manda Zahui e Rhyne Howard per il salto di qualità. Martina Bestagno (in foto) torna in rosa per tamponare l’emorragia dopo gli addii di Gruda, Laksa, André, Dotto, Del Pero e DeShields. È un’estate movimentata quella che sta affrontando il Famila Schio, appeso a una rivoluzione che modificherà i connotati della squadra campione d’Italia. L’esodo verso la Virtus Bologna è stato digerito con fatica ma il general manager Paolo De Angelis non ha perso tempo e si è rimboccato le maniche. Perché la volontà è, ancora una volta, quella di costruire una squadra che possa ambire al traguardo massimo. Nei giorni scorsi aveva preso corpo la volontà di riportare a Schio Allie Quigley, grazie a una mezza promessa strappata alla giocatrice che in Veneto era stata a meraviglia, ma poi la trattativa si è arenata. Per quanto riguarda il centro, l’obiettivo resta Amanda Zahui, centro del Fener che vanta numerose esperienze in Wnba. L’accordo, pur non ancora ufficiale, sarebbe praticamente cosa fatta. Così come l’arrivo di Howard, non ancora concluso, viene segnalato alle battute finali. E così, dopo che l’addio di Kitija Laksa in direzione Bologna, nonostante un’intesa verbale, ha lasciato l’amaro in bocca a tutti, va considerata anche la situazione di Bestagno che ha deciso di lasciare Venezia per rientrare a Schio. Una scelta di cuore, quella dell’ex capitana della Reyer, che torna al Famila con il vento in poppa. «Sono molto felice di tornare a Schio — confida l’ala della Nazionale — ci sono state le condizioni favorevoli, da una parte e dall’altra, per questo mio trasferimento e sono contenta di come si siano incastrati i pezzi di questo puzzle. Torno dopo qualche anno con più esperienza e sono pronta a mettermi a disposizione per raggiungere gli obiettivi della squadra e della società». De Angelis, dal canto suo, ringrazia la Reyer, lanciando anche una frecciatina (indiretta) a Bologna per il caso Laksa: «Trattativa molto serena, come dovrebbe essere tra società che vivono nello stesso ambiente». (d. c.)