Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Buttato in piscina, studente rischia la vita
È successo nel pomeriggio a Thiene. Il ragazzino sarebbe stato spinto nella vasca da alcuni coetanei. Subito soccorso da una bagnina, è stato salvato grazie al defibrillatore
THIENE Aveva scelto il pomeriggio in piscina per festeggiare la fine dell’anno scolastico, assieme ad alcuni amici, è finito in ospedale in gravi condizioni. Probabilmente per uno stupissimo scherzo.
Sono stati lunghissimi attimi di paura quelli di ieri a metà pomeriggio alle piscine di via Lavarone a Thiene dove si è temuto il peggio per un ragazzino di 13 anni.
Lo studente, verso le 17, è stato visto da una bagnina dell’impianto sportivo in acqua già privo di sensi. L’adolescente sarebbe stato spinto in acqua da alcuni compagni di classe e da altri amici, come può capitare spesso in piscina. Ma il ragazzino non sapeva nuotare. Uno stupido, stupidissimo, scherzo che ha rischiato davvero di trasformar e u n p ome r i g g i o d i spensieratezza e allegria, tra caldo, vasche e ombrelloni, in un pomeriggio tragico.
Il 13enne è stato subito soccorso da uno dei bagnini dell’impianto sportivo di Thiene ed è stato rianimato grazie all’uso di un defibrillatore. L’intervento, inoltre, ha permesso alla giovane vittima di liberarsi dell’acqua che aveva bevuto finendo in acqua.
I responsabili dell’impianto sportivo di Thiene, dopo l’allarme dato dalla loro bagnina, hanno chiamato i soccorsi e i carabinieri.
Da Verona si è alzato in volo anche l’elisoccorso che però non è servito. Il ragazzino è stato portato in ospedale per gli accertamenti del caso ed è ora ricoverato nella terapia intensiva pediatrica anche se non sarebbe in pericolo di vita.
Nell’impianto di via Lavarone ieri pomeriggio sono intervenuti anche i carabinieri che hanno raccolto le testimonianze dei presenti anche per stabilire eventuali responsabilità. Spetterà ai genitori far capire a chi ha spinto il 13enne in acqua cosa poteva costare uno stupido, stupidissimo scherzo.
Intervento
In via Lavarone sono arrivati anche i carabinieri che hanno sentito i testimoni