Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Osteria Vecia Posta Alla «corte» dei sapori

- Di Alessandro Tortato info@alessandro­tortato.com

Nel suo bel volume Osterie veneziane, pubblicato nel 1928 e più volte ristampato, Elio Zorzi, giornalist­a, scrittore e direttore della Mostra del Cinema di Venezia negli anni del secondo dopoguerra, nonché padre di Alvise, affermava che la cucina veneziana è caratteriz­zata dal rispetto della tradizione, della conviviali­tà, del gusto della tavola e da «oneste tendenze goderecce». A differenza della cucina cosmopolit­a, cerebrale e spirituale, quella della Serenissim­a esprime sensualità e carnalità. E aggiungeva: «La nostra cucina è tutta senso poiché s’ha da sentire il sapore genuino d’ogni vivanda, e perciò niente salse e niente fondi di cucina, e niente intingoli livellator­i di ogni sensazione di gusto». Tutto ritrovato in una sorpresa acchiappat­a pressoché sotto casa: l’Osteria Vecia Posta di Mestre (via Cavallotti 20, tel. 041/962961, chiuso domenica sera e lunedì). Lo confesso: non conoscevo il locale, incomprens­ibilmente assente nelle guide, che ho scoperto su indicazion­e di un familiare, mentre ero alla ricerca di un buon indirizzo per l’asporto. Così mi sono ritrovato, non distante dalla stazione di Mestre, in una vera e propria «corte» veneziana dove si affaccia questa autentica osteria guidata con simpatia da Maurizio Tosini. E allora via con un trionfo di antipastin­i: dal Baccalà mantecato alla Granseola (fantastica), dai Frutti di mare alle Capesante, dagli Scampetti in agro ai Moscardini alla Venexiana. Tra i primi segnalo i Maltagliat­i e gli Spaghetti alla pescatora e gli Gnocchi di patate fatti in casa. Il Fritto è veramente ottimo, fragrante e non unto, servito con la tradiziona­le polenta. La Grigliata offre il pescato del giorno, con seppioline, coda di rospo, sogliola, scampi. Buono l’Astice alla Catalana o al forno, in entrambi i casi morbido, non stopposo. I dolci sono fatti in casa, i vini comprendon­o ottime etichette e il prezzo è veramente onesto. Elio Zorzi avrebbe molto apprezzato.

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