Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Osteria Vecia Posta Alla «corte» dei sapori
Nel suo bel volume Osterie veneziane, pubblicato nel 1928 e più volte ristampato, Elio Zorzi, giornalista, scrittore e direttore della Mostra del Cinema di Venezia negli anni del secondo dopoguerra, nonché padre di Alvise, affermava che la cucina veneziana è caratterizzata dal rispetto della tradizione, della convivialità, del gusto della tavola e da «oneste tendenze goderecce». A differenza della cucina cosmopolita, cerebrale e spirituale, quella della Serenissima esprime sensualità e carnalità. E aggiungeva: «La nostra cucina è tutta senso poiché s’ha da sentire il sapore genuino d’ogni vivanda, e perciò niente salse e niente fondi di cucina, e niente intingoli livellatori di ogni sensazione di gusto». Tutto ritrovato in una sorpresa acchiappata pressoché sotto casa: l’Osteria Vecia Posta di Mestre (via Cavallotti 20, tel. 041/962961, chiuso domenica sera e lunedì). Lo confesso: non conoscevo il locale, incomprensibilmente assente nelle guide, che ho scoperto su indicazione di un familiare, mentre ero alla ricerca di un buon indirizzo per l’asporto. Così mi sono ritrovato, non distante dalla stazione di Mestre, in una vera e propria «corte» veneziana dove si affaccia questa autentica osteria guidata con simpatia da Maurizio Tosini. E allora via con un trionfo di antipastini: dal Baccalà mantecato alla Granseola (fantastica), dai Frutti di mare alle Capesante, dagli Scampetti in agro ai Moscardini alla Venexiana. Tra i primi segnalo i Maltagliati e gli Spaghetti alla pescatora e gli Gnocchi di patate fatti in casa. Il Fritto è veramente ottimo, fragrante e non unto, servito con la tradizionale polenta. La Grigliata offre il pescato del giorno, con seppioline, coda di rospo, sogliola, scampi. Buono l’Astice alla Catalana o al forno, in entrambi i casi morbido, non stopposo. I dolci sono fatti in casa, i vini comprendono ottime etichette e il prezzo è veramente onesto. Elio Zorzi avrebbe molto apprezzato.