Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Trovati i sette corpi «Addio Corrado gigante dei cieli»

Dopo tre giorni di ricerche in Appennino, il recupero. Tutti morti carbonizza­ti, anche il pilota padovano

- Pierfrance­sco Carcassi

Le ultime speranze si sono spente ieri, quando sull’Appennino modenese sono stati ritrovati i resti dell’elicottero disperso e i sette corpi senza vita. Morto anche il padovano Corrado Levorin, 34 anni, pilota esperto e istruttore di volo, finito in una tempesta di tuoni e fulmini nel viaggio che da Lucca doveva portarlo a Castelmini­o di Resana, nel Trevigiano, con a bordo imprendito­ri turchi e libanesi. I famigliari si sono chiusi nel silenzio, i ricordi sono affidati agli amici che lo raccontano come un «gigante buono», che giocava a basket e aveva fatto della «passione di volare nei cieli un lavoro».

PADOVA Ci sono voluti tre giorni di sorvoli sui boschi dell’Appennino Tosco-Emiliano prima che i soccorrito­ri riuscisser­o a individuar­e la carcassa dell’elicottero Agusta Koala disperso al confine tra l’Emilia Romagna e la Toscana. Nessuno è sopravviss­uto: i corpi delle sette persone a bordo - il pilota padovano Corrado Levorin e i sei manager che avrebbero dovuto atterrare alla RotoCart di Resana per un incontro di affari – sono stati trovati, carbonizza­ti, assieme al rottame sul monte Cusna, nel Reggiano, e ora sono a disposizio­ne dell'autorità giudiziari­a. Ora la procura di Reggio Emilia aprirà un'inchiesta sull'incidente.

L’elicottero si è schiantato sul greto del torrente Lama, vicino al passo degli Scaloni, 1.922 metri d’altitudine, a due chilometri dal rifugio Segheria. L’area, particolar­mente impervia, è sotto sequestro. Fondamenta­le per il ritrovamen­to la segnalazio­ne di un escursioni­sta, confermata da un elicottero della Guardia di Finanza. «Abbiamo trovato tutto bruciato, l'elicottero vicino a un ruscello, tutto spaccato», ha detto uno degli operatori di volo. A bordo del velivolo c’erano sei manager (quattro turchi e due libanesi) a Lucca per partecipar­e alla fiera del settore cartario «It’s

Tissue». Si tratta di Kenar Serhat, Cez Arif, Iker Ucak, Erbil Altug Bulent, dipendenti di un’importante azienda turca, la Eczacibasi; e di Chadi Kreidy e Tarek El Tayak, rispettiva­mente della ditta Sanita e Gespa del gruppo libanese Indevco. Ai comandi il padovano Corrado Levorin, 33 anni, pilota esperto della Avio Srl, società di Thiene specializz­ata nel trasporto passeggeri. Il loro elicottero era stato preso a noleggio dalla Elettric 80 di Viano ( Reggio Emilia) per portare i manager stranieri alla Roto Cart di Castelmini­o di Resana, nel Trevigiano, dove era stato appena inaugurato un nuovo impianto progettato dall’azienda emiliana specializz­ata in magazzini automatizz­ati. Giovedì 9 il gruppo era decollato poco dopo le 9 del mattino da Lucca verso il Trevigiano. In quelle ore, una tempesta ha investito l’Appennino. L’ultima rilevazion­e dei radar collocava il velivolo nel Modenese, nel comune di Pievepelag­o. Ed è lì che si sono concentrat­e le ricerche, delimitate in base alle celle telefonich­e cui si sono agganciati i cellulari dei passeggeri.

Un dispiego di forze - una ventina di missioni e una cinquantin­a di ore di volo - che per tre giorni non ha dato frutti. Poi, la segnalazio­ne dell’escursioni­sta, e il ritrovamen­to dei rottami lungo un canalone a circa 1.700 metri. «La difficoltà delle ricerche è dovuta all'orografia del terreno e al percorso che l'elicottero ha fatto, forse a causa delle condizioni meteo», spiega il colonnello Alfonso Cipriano dell’Aeronautic­a militare che ha coordinato le ricerche aree. «Le montagne non sono particolar­mente alte ma la vegetazion­e è foltissima. L'elicottero era in una gola strettissi­ma quasi irraggiung­ibile a piedi: io stesso passando sopra con l'elicottero avrei fatto fatica a individuar­lo se non fosse stato per i primi nostri uomini sul posto». La seconda squadra è arrivata sull'elicottero del Soccorso alpino: «Siamo scesi con le corde - racconta Nicholas Barattini, capostazio­ne del Soccorso alpino di Modena - per circa 25 metri di calata dal sentiero. Dentro un impluvio c’era la carcassa dell’elicottero. Un luogo senza comunicazi­one telefonica e senza segnale radio».

Ancora prima del ritrovamen­to dei corpi, la fiera internazio­nale di Lucca a cui avevano partecipat­o le vittime ha concluso in sordina gli eventi in segno di rispetto. Ma la tragedia ha avuto anche risvolti diplomatic­i visto che, a parte il pilota, le vittime sono straniere. La Turchia ha seguito con attenzione la vicenda tenendosi in contatto con le autorità italiane. E l’ambasciato­re turco e il collega libanese sono stati ricevuti dal prefetto di Modena, Alessandra Camporota, che ha coordinato le operazioni.

Il luogo «Abbiamo trovato tutto bruciato a 1.900 metri di altitudine» Aperta una inchiesta a Reggio Emilia

 ?? ?? Giovane e già esperto Un primo piano di Corrado Levorin che era alla guida dell’elicottero caduto sull’Appennino
Giovane e già esperto Un primo piano di Corrado Levorin che era alla guida dell’elicottero caduto sull’Appennino
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A fianco, l’elicottero che si è schiantato parcheggia­to davanti la Rotocart, azienda trevigiana cui era destinato Nella foto a destra, dal video dei soccorrito­ri, l’area del ritrovamen­to Sotto, Corrado Levorin
Tragedia A fianco, l’elicottero che si è schiantato parcheggia­to davanti la Rotocart, azienda trevigiana cui era destinato Nella foto a destra, dal video dei soccorrito­ri, l’area del ritrovamen­to Sotto, Corrado Levorin
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