Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dottori di famiglia, soluzione cercasi De Falco: «Maggior integrazione tra medici e infermieri specializzati»
VICENZA Prima la raccolta di un migliaio di firme, poi la costituzione del Comitato «Promedici» e infine la manifestazione. Altavilla ha voluto far sentire così la propria voce in merito alla carenza di medici di famiglia. Sono 108 quelli che mancano all’appello nell’Usl 8 e se si pensa che ogni medico gestisce mediamente dai 1.200 ai 1.800 pazienti, la cifra complessiva delle persone «scoperte» è a dir poco impressionante. «Questa iniziativa, è nata spontaneamente – spiega Claudio Catagini, ex sindaco – con lo scopo di spiegare perché si è arrivati a questa situazione e le possibili soluzioni. Così, con l’attuale sindaco Carlo Dalla Pozza, abbiamo invitato a parlare il direttore sociosanitario Achille Di Falco». A lui è spettato l’ingrato compito di dare una risposta concreta ai cittadini che nel corso dell’ultimo anno hanno visto «scomparire», per diversi motivi, tre dei sei medici in servizio, un paio dei quali dovrebbero poter riprendere prossimamente la propria attività nell’ambito della medicina di gruppo. «È in corso una sperimentazione a Noventa - spiega Di Falco -, che è di fatto una transizione a quanto previsto dal Pnrr per ciò che concerne la medicina territoriale. L’obiettivo è quello di una maggior integrazione tra medici e infermieri specializzati, di famiglia o di comunità, che hanno alle spalle un master, oltre all’esperienza professionale acquisita sul campo». Accanto a loro sono anche i giovani medici in formazione in medicina generale, che allo studio affiancano il lavoro in ambulatorio, come stabilito da una recentissima legge regionale che prevede già dal primo anno incarichi temporanei sino a mille assistiti in convenzione, elevabili a 1.200 per i medici al secondo e terzo anno di formazione. «Contiamo di tirare le fila di questo progetto al massimo per settembre. Se darà buoni frutti come sembra – conclude Di Falco –, l’intenzione è quella di replicarlo anche in altre zone. Certo occorre che anche i Comuni ci diano una mano, offrendo un’accoglienza in ambienti ove sia possibile lavorare bene e serenamente». Su questo punto il sindaco di Altavilla ha annunciato che, oltre al dimezzamento del canone d’affitto, è intenzione del Comune dare il via alla ristrutturazione e all’ampliamento degli attuali locali che ospitano la medicina di gruppo.