Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dal Louvre 50 pere per la mostra in Basilica
VICENZA L’antico Egitto è più vicino. Meglio: è più vicina la mostra promossa dal Comune che sarà allestita in autunno in Basilica. E che, confermano Simona Siotto e Francesco Rucco, «potrà avvalersi di un importante prestito dal Louvre di Parigi, circa 50 opere». Dettaglio tutt’altro che peregrino nell’ottica del credito acquisito dalla macchina culturale berica e che si somma ad altri pezzi di un puzzle in costruzione: il fatto che l’allestimento, compreso il percorso scientifico, sarà curato da Christian Greco, direttore del museo egizio di Torino; l’affermazione dell’assessore alla Cultura e del sindaco secondo la quale a breve sarà firmata una convenzione che metterà nero su bianco il futuro della terza mostra promossa dalla giunta Rucco nell’ambito di un percorso iniziato quattro anni fa; la certezza che il modus operandi scientifico e organizzativo che sarà seguito ricalca le orme dei precedenti allestimenti ivi compreso il capitolo finanziario (circa 1,2 milioni, 300 mila euro dal Comune).
Si è parlato anche di questo, ieri in Comune, durante l’incontro promosso dall’amministrazione per fare il punto sulla mostra «La Fabbrica del Rinascimento», conclusasi poche settimane fa. I numeri che Rucco e Siotto hanno offerto a taccuini e telecamere parlano di un allestimento che dall’11 dicembre 2021 all’8 maggio ha attirato 40.406 visitatori, pari a un incasso di un milione e 278 mila euro. Il margine utile, in altre parole il guadagno, ammonta a 51.837 euro. Che non sarà incamerato dal Comune. Ossia a Palazzo Trissino andrà il 60%; il restante 40% andrà alla casa editrice Marsilio che, ricorda Siotto, «in questa iniziativa ha assunto il rischio imprenditoriale e finanziario». Poi, naturalmente, ci sono le percezioni che giungono dall’idea che le mostre promosse in Basilica in maniera costante possano essere il passepartout per conoscere la città, con riverberi positivi in tutto il comparto turistico.