Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La sfida è nel centrodestra Jesolo paradigma Veneto E il Pd non vuole schierarsi
Al ballottaggio De Zotti (FdI) contro Martin (Lega)
JESOLO (VENEZIA) Non è facile di questi tempi essere un elettore e più ancora esserlo di centrodestra. Non è facile perché se da una parte senti dire dai leader nazionali o colonnelli di regione che «uniti si vince» dall’altra vedi che le spaccature e le guerre predominano. A prevalere oggi è il «mors tua vita mea». Jesolo è la cartina di tornasole di una inquietudine che si sta cronicizzando dentro ad un centrodestra dove la Lega, soprattutto in Veneto, sta perdendo la sua leadership e Fratelli d’Italia a colpi di voti sta diventando anche il partito del Nord.
Un braccio di ferro generalizzato che nella city beach — con quasi 5 milioni e mezzo di presenze turistiche nella top ten delle località italiane piu frequentate — trova la rappresentazione piu iconica. È qui che il 26 giugno andrà in scena un thriller politico con sfumature tra il tricolore e lo sbiadito verde padano. Nella città del turismo Veneto (Jesolo nel picco estivo raggiunge i 400 mila abitanti), si sfideranno due candidati di centrodestra e soprattutto si misureranno due forze politiche: da una parte Christofer De Zotti con Fratelli d’Italia e dall’altra Renato Martin con Lega e Forza Italia. E se a Verona sarà un uomo di centrodestra ovvero Flavio Tosi a giocare un ruolo di primo piano per indirizzare il suo pacchetto di voti a Tommasi (centrosinistra) o a Sboarina (centrodestra), a Jesolo sarà un uomo di centrosinistra a pesare sull’esito di una consultazione che è un affare tutto di centrodestra. A far vincere o perdere un’ala piuttosto di un’altra potrebbe essere Roberto Rugolotto, per dieci anni ex vicesindaco del Pd al fianco di Valerio Zoggia (Forza Italia). Il professore ha raccolto quasi il 13% come candidato e ha portato il Pd davanti a Fratelli d’Italia e Lega. Sarà un film da vedere fino ai titoli di coda. Resta da capire però se riscuoterà l’interesse degli jesolani: domenica scorsa si sono recati alle urne solo in 12,222 (53,88%) su oltre 22mila aventi diritto. Da non dimenticare che abitualmente ai ballottaggi si registra una ulteriore fuga dalle urne. Ed è proprio per evitare un ulteriore esodo che i due candidati si sono messi subito al lavoro. Già ieri sera entrambi avevano riunito i tavoli con le rispettive liste. Sia De Zotti che Martin hanno calendarizzato gli incontri con i candidati rimasti fuori dalla seconda parte del film «Ballottaggio a Jesolo», ma non per ques to meno impor tant i in questo ultimo miglio. Fratelli d’Italia e partito democratico hanno dna politici molto diversi e sembra difficile poterli ritrovare sotto lo stesso ombrello. Ma De Zotti non pone né limiti né preclusioni ideologiche: «Posso mettere sul piatto 10 anni di attività politica gestita con moderazione e quindi posso essere il sindaco di tutti, anche di chi la pensa in modo diverso ma che condivide con noi l’attenzione a temi sociali come assistenza, asili, impegno nelle frazioni». Renato Martin scorre i risultati. Alla vigilia del voto immaginava un ballottaggio ma con posizioni invertite. «Il nostro obiettivo era di piazzarci tra il 42 e il 43 per cento» commenta Martin che individua due punti critici: «La scarsa affluenza al voto e un risultato deludente dei partiti sopravanzati dalle liste civiche». E poi per Martin pesa quel mancato accordo per andare al voto con un centrodestra unito: «Abbiamo perso dei mesi, il nome di De Zotti per Fratelli d’Italia era l’unica condizione per correre uniti». De Zotti legge diversamente l’esito del primo turno: «Il messaggio uscito dalle urne dimostra che era necessario presentare una proposta di rinnovamento». E adesso tutti a caccia di voti.
Roberto Rugolotto, candidato del Pd, sta a guardare. Una cosa però la mette in chiaro: «Per noi nessun apparentamento». Prima del voto il Pd aveva tentato di mettere sul tavolo un‘ipotesi di governo allargato ma non era andato in porto: «Siamo stati quasi ripudiati» ricorda il professore che, comunque, è pronto a dialogare con l’area Martin e a conversare con quella di De Zotti. Saranno due settimane intense e sia Martin che De Zotti non disdegnano l’idea di un confronto pubblico per far emergere le diversità e per convincere soprattutto gli jesolani a tornare a votare. Jesolo con la sua spiaggia, la reiterata bandiera blu, le sue torri e la sua cangiante via Bafile domenica sera, avrà comunque un nuovo sindaco di centrodestra. Anzi, di un pezzo di centrodestra.