Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Candidati civici e alleanze forti Così costruiamo il dopo Zaia»

Giacomo Possamai, capogruppo in Regione: «Lavoriamo a leadership solide attorno a cui aggregare schieramen­ti larghi Il consiglio comunale è la palestra della nuova classe dirigente»

- Gloria Bertasi

VENEZIA

«Il voto di domenica ci fornisce un segnale importante, ci dà il “la” a nuove sfide» perché «dopo anni difficili, il centro sinistra ritrova finalmente una rinnovata competitiv­ità, non solo in Veneto, in tutto il Nord Italia». È ottimista il capogruppo Pd a Palazzo Ferro Fini, Giacomo Possamai, recordman di voti (11.515) alle elezioni regionali del 2020: «Si sta aprendo una fase nuova».

La vittoria di Sergio Giordani a Padova, l’exploit di Damiano Tommasi a Verona: segnali di una nuova stagione per il centrosini­stra?

«Nelle città la coalizione, e il Pd, mostrano una rinnovata competitiv­ità, lo vediamo chiarament­e nelle città capoluogo ma anche in Comuni più piccoli: nel Vicentino a Thiene, nel Veneziano a Mira e Mirano con le vittorie al primo turno. Fuori dal Veneto, in Lombardia, ci sono Lodi, Monza, Como, Piacenza...».

Filo conduttore, candidati civici in coalizioni allargate.

«È la strada maestra, città per città si sceglie il candidato migliore e il progetto che crei un largo schieramen­to».

Anche con il M5S, in picchiata alle urne?

«In Veneto, a essere onesti, la vera alleanza è quella con i mondi civici. L’idea resta quella di un coinvolgim­ento di tutti sui progetti».

Nessun discrimine su Italia Viva che a Verona ha sostenuto Flavio Tosi? O su Azione? Entrambi dei 5S non vogliono sentire parlare...

«Vede, a differenza del centrodest­ra che sceglie i candidati a Roma o, comunque, nei vertici di partito, noi guardiamo alle necessità locali, in un confronto a 360 gradi. A Belluno, ad esempio, abbiamo perso perché eravamo divisi. Uniti, invece, ce la possiamo fare».

Anche in Regione nel 2025?

«Tra tre anni finirà l’era Zaia e noi ci stiamo già preparando. Con la segreteria di Andrea Martella il Pd ha preso una nuova strada, ma non basta: stiamo lavorando per costruire una vera alternativ­a al centrodest­ra. Nel 2025 si aprirà una fase totalmente nuova in Veneto, il post-Zaia, appunto. E c’è la possibilit­à di cambiare le cose».

Modello Grosse Koalition per Comuni e Regione con al centro quel «civismo» che si è rivelato vincente?

«I mondi civici sono importanti. La verità è che quando si candida un sindaco si sceglie la persona, una figura che allarghi il consenso».

O, forse, con il candidato civico si bypassa la disaffezio­ne ai partiti?

«Sicurament­e il civismo è un valore aggiunto. Ma il tema è da porre diversamen­te: quando si cerca un candidato si cerca un leader e può provenire da un partito o dal mondo civico. L’importante è che sia una persona che ispiri fiducia ai cittadini, che esprima capacità e senso di responsabi­lità. Giordani a Padova e Tommasi a Verona non sono leader urlati. Sono persone pacate che però esprimono leadership. Di contro, Federico Sboarina non è stato premiato alle urne: la città voleva un leader e lui non lo è stato. E Francesco Rucco a Vicenza è molto simile a Sboarina...».

A proposito di Vicenza, l’anno prossimo tocca al capoluogo berico rinnovare l’amministra­zione: pronto a candidarsi?

«È assolutame­nte presto per parlare di candidati. Ma stia già lavorando a una coalizione unita e con un progetto forte. Questo sì, per i nomi ne riparliamo in autunno. Certo è che Rucco non ha scaldato i cuori in città, gli manca la leadership che merita una realtà economica importante e di peso come è Vicenza. La vittoria di Padova e l’ottimo risultato di Verona ci danno una responsabi­lità in più, arrivare alla scadenza del 2023 con una proposta vincente. Sceglierem­o il nome più forte, il candidato a sindaco che ha più chance».

È stato eletto la prima volta a 23 anni, come lei tanti giovani domenica hanno fatto l’en plein di voti.

«Un segnale bellissimo, di rinnovamen­to. Creare una nuova classe dirigente, capace, è la sfida. Una volta c’erano le scuole quadri di partito, ora questo percorso si fa spesso nei consigli comunali».

Pd e centrosini­stra hanno una rinnovata competitiv­ità dopo anni difficili. Io in corsa a Vicenza? Presto per dirlo

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In Consiglio Regionale Giacomo Possamai è stato il consiglier­e più votato del Partito Democratic­o alle elezioni regionali del 2020 ed è capogruppo

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