Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«L’imitazione su di me? Nessuno si è scusato»

- G.F.P.

«Avete visto che splendida giornata?». Sergio Giordani sorride nel chiostro di Palazzo Moroni guardando sì il cielo soleggiato, ma pensando soprattutt­o alla netta vittoria al primo turno su Francesco Peghin e gli altri candidati, che gli permette così di indossare per altri cinque anni la fascia tricolore all’ombra del Santo. C’è un rospo, però, fatica a ingoiare, e di cui parla per la prima volta: si tratta di quanto accaduto lo scorso venerdì in Prato della Valle all’incontro pubblico di chiusura della campagna elettorale proprio di Francesco Peghin, quando sul palco è salito il simpatizza­nte leghista Antonio Ludovico Dodi per imitare il primo cittadino evidenzian­done le difficoltà di linguaggio. «A me - esclama Giordani - certe cose esagerate proprio non piacciono: non si può certo parlare di satira in questo caso, con quel triste ‘siparietto’ hanno offeso tantissime persone che stanno male e che a differenza mia non hanno avuto la fortuna di continuare a parlare dopo aver avuto un ictus. Nessuno mi ha chiamato per farmi le sue scuse, ma non è un problema perché tanto non le avrei accettate comunque». Di messaggi di congratula­zioni, invece, ne sono arrivati moltissimi, tanto che Giordani li quantifica: «Per la precisione sono 434, non ho ancora avuto tempo di rispondere. Peghin? Mi ha scritto per compliment­arsi ma ero alla procession­e del Santo e quindi non l’ho letto subito. Mi è arrivato anche quello del generale Figliuolo (ex commissari­o straordina­rio per l’emergenza Covid, ndr) e devo dire che mi ha fatto molto piacere». Ma come ha festeggiat­o la rielezione a sindaco? «Con mia moglie, che è la mia prima tifosa, con la mia famiglia e con i miei collaborat­ori, senza i quali non andrei da nessuna parte. E stanotte (ieri, ndr) ho dormito davvero di gusto ma fino alle cinque del mattino, quando la polizia locale mi ha svegliato per firmare un Tso».

PADOVA Che fine ha fatto la sinistrasi­nistra in città? Dal 22,8%, percentual­e guadagnata nel 2017 dall’ex candidato sindaco Arturo Lorenzoni, che determinan­te per la vittoria di Sergio Giordani contro Massimo Bitonci, oggi quel voto si è frammentat­o in una manciata di percentual­i a una cifra che contano poco o niente sia dentro che (soprattutt­o) fuori dalla compagine che ha sostenuto il sindaco.

Che ne è stato di quel grande movimento civico? Diviso, come spesso accade in questa famiglia politica, dove vige la regola del «c’è sempre qualcuno più a sinistra di te» e quasi sempre ti fa la guerra. I numeri. Coalizione Civica che nel 2017 aveva portato a casa un solido 11,45 % oggi si ferma al 5,9%. Pesa il distacco dei Verdi (1,9%), che pur hanno sostenuto Giordani, pesa l’allontaesp­ressa

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