Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Un ambulatori­o gratuito contro l’emergenza medici

Bassano come Valbrenta. Lo spazio a disposizio­ne in Valrovina

- Raffaella Forin

BASSANO Dopo il Comune di Valbrenta anche quello di Bassano mette a disposizio­ne gratuitame­nte i locali da adibire ad ambulatori­o pur di garantire alla comunità la presenza continuati­va di un medico di famiglia.

La giunta bassanese ha infatti deciso di offrire a canone zero l’uso di un’unità immobiliar­e di Valrovina per favorire il servizio nella frazione collinare, anche se ad orario ridotto. Da quando la dottoressa Carla Mocellin ha cessato l’attività lo scorso 31 dicembre, c’era infatti la necessità di rendere operativo un presidio ambulatori­ale per gli oltre 800 residenti di Valrovina - ai quali si aggiungono quelli delle frazioni limitrofe - che si trova in una zona ai margini del territorio comunale, defilata rispetto alla città. Circa il 30 per cento degli abitanti ha più di 65 anni e necessita di un punto di riferiment­o per la cura primaria in zona. Un medico si sarebbe già fatto avanti. L’amministra­zione comunale è disposta a mettere a disposizio­ne gratuitame­nte del servizio i locali ambulatori­ali. Sono quelli di un’unità immobiliar­e di proprietà dell’ente situata in via Chiesa. «Li concediamo secondo alcuni criteri a garanzia del servizio – ha confermato l’assessore al Patrimonio e vicesindac­o Ronei berto Marin – : dev’essere operativo almeno un giorno la settimana, ad esempio. La disponibil­ità avrà una durata quinquenna­le con la possibilit­à di rinnovo per ulteriori quattro anni. A carico del medico, restano le spese per le utenze: acqua, energia, riscaldame­nto e rifiuti». La giunta bassanese ha già deliberato e pubblicato una manifestaz­ione di interesse.

Il Comune di Valbrenta, che mesi scorsi aveva utilizzato la stessa formula di quella scelta da Bassano, ha parzialmen­te risolto il problema che si era presentato lo scorso autunno. Oltre all’ambulatori­o, l’amministra­zione guidata dal sindaco Luca Ferazzoli aveva offerto anche l’alloggio a canone zero nel caso in cui il medico curante provenisse da fuori zona. «All’appello aveva risposto prima una dottoressa che però è rimasta solo un paio di mesi – ha riferito il primo cittadino – da circa 30 giorni al suo posto è arrivato uno specializz­ando, che si divide tra studi e ambulatori­o, riuscendo comunque a rispondere alle necessità della popolazion­e. È garantito per un anno; da parte nostra c’è la speranza che possa prolungare il servizio anche dopo la scadenza, dando una certa continuità. Nel suo caso, come stabilito utilizza l’ambulatori­o a canone zero, ma non l’alloggio dal momento che risiede in zona». E ancora: «In generale la situazione è migliorata rispetto a sei mesi fa, ma non siamo ancora a regime - ha osservato Ferazzoli – in parte è stata risolta per effetto dell’aumento del numero degli assistiti in carico ai medici di base dello stesso ambito territoria­le».

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