Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Federazione del Nordest: «Stop a nuove fusioni, ci concentriamo sui territori»
PADOVA Non ci saranno «nuove banche e nuove fusioni» nel panorama della Federazione del Nordest, l’associazione che lega i cinque istituti di Credito cooperativo veneti (Bcc) legati al gruppo nazionale Cassa centrale banca, perché i progetti vanno nella direzione di allargamenti territoriali delle singole insegne. Ne ha parlato ieri, a Padova, nel corso dell’assemblea della Federazione stessa, il presidente Lorenzo Liviero: «Con le nostre cinque banche – ha aggiunto - andiamo a offrire servizi in quei territori dove altri istituti di credito sono scomparsi. Abbiamo una responsabilità sociale prima ancora che finanziaria da dare ai nostri soci e ai nostri clienti, soprattutto dopo la pandemia». «Ora non è più tempo – ha aggiunto Giorgio Fracalossi, presidente di Ccb - di pensare alle emergenze. Oggi siamo in una situazione diversa in cui saranno le singole banche guidate dalla capogruppo a sapere cosa fare, rispettando criteri e strategie comuni, per obiettivi sempre più sfidanti. Stiamo solo pensando a migliorarci, su logiche industriali e sul pezzo, che parlano di relazioni con il territorio e nello stesso tempo di tecnologia, intelligenza artificiale e fintech».
Le cinque banche venete - Bancadria Colli Euganei, Cortinabanca ,Banca Prealpi Sanbiagio , Banca Del Veneto Centrale Bvr Banca Banche Venete Riunite, Credito Cooperativo di Schio, Pedemonte, Roana e Vestenanova - hanno chiuso il 2021 con un utile complessivo di 49,2 milioni, in crescita del 178,4% rispetto all’anno precedente. Il sistema ha raccolto nel 2021 da clientela 8,7 miliardi, e ha erogato impieghi a famiglie e imprese per 6,3 miliardi. ( g.f.)