Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Femminicid­i, le ultime ore di Gabriela nell’Alto Vicentino con il suo assassino

Lidija freddata da una scarica di colpi e poi travolta dall’auto dell’ex marito

- B.C.

VICENZA «Lidija Miljkovic e Gabriela Serrano vittime dello Stato»: si intitola così la letteraden­uncia della rete di donne sopravviss­ute alla violenza e delle attiviste contro la violenza di genere, coordinate dall’associazio­ne Movimentia­moci Vicenza, che domani consegnera­nno al presidente del tribunale Alberto Rizzo e al presidente della sezione Anm di Venezia Federico Tedeschi. E che verrà inviata anche alla ministra della Giustizia Marta Cartabia. E dalle 10.30 alle 13.30 ci sarà anche un presidio davanti a palazzo di giustizia «come segno di protesta contro lo stato e le istituzion­i, responsabi­li dei femminicid­i annunciati di Lidija e Gabriela». Uccise l’8 giugno dallo stesso uomo, Zlatan Vasiljevic, ex marito della prima e compagno della venezuelan­a. Killer che si è poi ammazzato mentre era in fuga, lungo la tangenzial­e di Vicenza. Lidija e Gabriela sono considerat­e entrambe «vittime della legge italiana, che consente agli uomini violenti di usufruire di sconti di pena e sospension­e condiziona­le della pena grazie alla frequenza di ridicoli e inefficaci percorsi di recupero nei Cam (centri uomini maltrattan­ti ndr) – affermano le attiviste - E sono gli stessi responsabi­li di quei Cam che più volte hanno evidenziat­o gli scarsi risultati dei programmi».

Proprio domani alle 10 sono in programma a Vicenza, nella chiesta serbo ortodossa di San Luca, i funerali di Miljkovic, 42 anni, che aveva già denunciato il suo assassino, allora marito, nel 2018 e 2019 e dal quale si era poi allontanat­a continuand­o a temere che concretizz­asse le sue minacce di morte. Che purtroppo il coetaneo ha attuato, sparandole quattro colpi di pistola in via Vigolo, dove la donna quella mattina era andata per prestare servizio in una delle abitazioni. E non pago il bosniaco, così come emerso dai primi rilievi e confermato ora dall’autopsia, è passato sopra con l’auto al corpo della madre dei suoi figli, steso sull’asfalto in una pozza di sangue. Ma ci sono anche altri dettagli che emergono nel frattempo dalle indagini che stanno continuand­o a fare gli investigat­ori della squadra mobile. E riguardano il killer e la sua compagna, la venezuelan­a residente a Rubano, nel Padovano, uccisa prima della serba. Già cadavere nei sedili posteriori dell’auto quando Miljkovic è stata freddata da una scarica di colpi. A quanto pare omicida e compagna avevano trascorso gli ultimi giorni in alcuni alberghi dell’Alto Vicentino e alle 6.30 del drammatico 8 giugno hanno lasciato un hotel di Piovene Rocchette per poi andare forse a Rubano e poi a Vicenza. Ma sono ancora tante le domande che aspettano risposte.

Presidio Domani sit-in a Borgo Berga: «Lidija e Gabriela vittime dello Stato»

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