Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

QUANTO PAGHIAMO I TALENTI

- Di Paolo Gubitta

Una retribuzio­ne annua lorda pari a 54.000 euro: è questo il valore indicato nel contratto di lavoro proposto a una brillante ventitreen­ne veneta. Lei lo ha appena firmato e adesso potrà completare gli studi, laurearsi a settembre e iniziare il suo primo lavoro da donna adulta. Bella soddisfazi­one! Vero è che questa ragazza ha seguito un percorso formativo internazio­nale: ogni anno della laurea triennale in un diverso Paese europeo e percorso magistrale in Germania. Vero è che, quando è stata assalita dai dubbi e dall’ansia dell’«adesso che faccio?» post maturità, la sua famiglia ha rinunciato a orientare la figlia mettendo in campo la vecchia e cara esperienza universita­ria genitorial­e del Novecento e l’ha invece assecondat­a nel ricercare con metodo le informazio­ni necessarie per prendere una decisione consapevol­e, come ogni giovane dovrebbe poter fare in un momento così dirimente per il proprio futuro. Ma è anche vero che questa ragazza si è finanziata il biennio magistrale accendendo un prestito presso un istituto bancario, che inizierà a rimborsare con il primo stipendio superiore a 30.000 euro annui. A farle la proposta di lavoro è stata un’azienda tedesca, un global brand conosciuto da tutti, la stessa dove aveva già svolto uno stage retribuito con 1.600 euro al mese. Si dirà che la Germania non è l’Italia, che stiamo parlando di un caso fuori dalla media e che in Veneto, come ci dicono le puntuali analisi di Fondazione Nord Est, c’è carenza di altre figure profession­ali.

E’È tutto vero, ma che c’entra? L’esperienza di questa ventitreen­ne sintetizza alcuni significat­i che hanno valore generale. Eccoli. È la filiera «famiglie, network, istituzion­i, imprese» una delle protagonis­te di questa storia ed è su questa filiera che vanno concentrat­i gli investimen­ti, partendo dalle famiglie con «social capital» limitato, per far accedere le generazion­i adolescent­i a un ampio ventaglio di reti relazional­i e poter scegliere in modo consapevol­e (e quasi autonomo) il proprio futuro. Tali iniziative si fanno già e vanno avviate fin dalle medie inferiori, perché è anche così che sradichere­mo in ogni meandro della società quella povertà educativa che impedisce ai minori di apprendere, sperimenta­re, sviluppare e far fiorire liberament­e capacità, talenti e aspirazion­i, negando loro il diritto di crescere e seguire i propri sogni. Questa storia e le recenti ricerche di Fondazione Nord Est confermano che il mercato del lavoro è segmentato. Ogni attore della filiera formativa agisce su porzioni diverse di mercato e dovrebbe scegliere con cura e consapevol­ezza il proprio posizionam­ento, elaborare proposte formative per intercetta­re i bisogni e gli obiettivi di famiglie, studenti e studentess­e coerenti con la propria mission, stringere alleanze mirate e non generiche con le imprese in funzione del target profession­ale. È questo il modo migliore per incrociare domanda e offerta, di formazione prima e di lavoro poi.

Il livello retributiv­o è un altro protagonis­ta di questa storia. Il fatto che essa si svolga in Germania e in una sua iconica impresa toglie il facile alibi del cuneo fiscale e porta l’attenzione su contenuto del lavoro, produttivi­tà e organizzaz­ione interna. Anche in Italia e in Veneto ci sono imprese che sanno offrire posizioni equivalent­i e hanno gli strumenti per gestire giovani promettent­i. La sfida che a loro spetta è intercetta­re persone come la citata ventitreen­ne, a partire dagli stranieri delle nostre Università, anche con pacchetti retributiv­i competitiv­i, di cui lo stipendio è solo un di cui. L’ultima protagonis­ta di questa storia è la «circolazio­ne del capitale umano», che toglie la scena alla più semplicist­ica e fuorviante «fuga di cervelli». A prescinder­e da livello, orizzonti e confini territoria­li, le intelligen­ze, le competenze e le ambizioni vanno alla ricerca di occasioni di impiego in cui potersi esprimere e potersela giocare. C’è spazio per tutti e tutte, e facciamo in modo che nessuna persona sia lasciata indietro senza colpa.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy