Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il dg con la pensione: Stopazzolo sotto indagine
Il vicentino è stato nominato in Basilicata. La Regione avvia verifiche sui direttori delle Usl
VENEZIA Tutto è cominciato con un’indagine a Potenza, settecento chilometri a sud di Venezia, ma il Veneto c’entra lo stesso perché nella bufera è finito il direttore generale dell’Usl locale Giampaolo Stopazzolo, vicentino, classe 1958, già direttore dei servizi socio sanitari dell’azienda berica e dallo scorso anno alla guida di quella lucana. La sua nomina è nel mirino della Corte dei Conti della Basilicata perché il manager della sanità dal primo marzo percepisce, oltre allo stipendio da dg, anche la pensione. L’ipotesi al centro dell’inchiesta affidata alla guardia di finanza è danno erariale.
La notizia di questi accertamenti però si è rapidamente diffusa in tutti gli ambienti sanitari del Paese, dove spesso i direttori generali e i loro più stretti collaboratori hanno un’età vicina ai sessant’anni e in diversi casi hanno anche superato i fatidici 65 anni. In Veneto, ad esempio, sono quattro i dg che, anagraficamente, sono in età da pensiopertanto ne: Giuseppe Dal Ben (Azienda Ospedaliera di Padova), Francesco Benazzi (Ulss 2), entrambi classe 1956, Edgardo Contato (Ulss 3) e Maria Giuseppina Bonavina (Ulss 8). Numerosi sarebbero anche i dirigenti che hanno superato o stanno per superare la soglia pensionabile e su queste posizioni la Regione ha voluto avviare un’istruttoria interna. «Abbiamo letto anche noi del caso in Basilicata – commenta il direttore generale della sanità Veneta Luciano Flor -, abbiamo avviato delle verifiche sulle singole posizioni dei manager della sanità veneta. Una volta concluso questo passaggio, se necessario, raccoglieremo pareri legali, in grado di fornire la corretta interpretazione delle rispettive norme». Un monitoraggio preventivo.
I dg veneti mai avrebbero immaginato che una procedura già verificata attraverso gli uffici amministrativi della Regione potesse diventare un nodo critico, oltretutto dopo decenni di carriera medica e dirigenziale alle spalle. Al momento le loro posizioni, ora sotto la lente d’ingrandimento, non avrebbero evidenziato profili di illegittimità. Innanzitutto, perché quando l’incarico è stato assegnato, con delibera della Giunta Regionale e su nomina diretta del presidente Luca Zaia, nessuno di loro aveva ancora raggiunto l’età della pensione; in secondo luogo, il cumulo non è vietato per legge, ma che non deve superare i 240 mila euro annui. La retribuzione annua lorda dei direttori generali è di 154 mila euro, di 123 quella dei direttori sanitari, dei servizi sociosanitari e amministrativo. Da parte della Regione, nomi, date di nascita e quiescenze sono ancora in approfondimento.
In Basilicata, invece, la posizione di Stopazzolo è più delicata: i sindacati hanno chiesto che rinunci alla retribuzione da dg e che presti servizio a titolo gratuito.
I casi in Veneto
In Azienda Zero ci sarebbero 4 dg e diversi manager operativi e in pensione