Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Caro-prezzi, dall’assestamento 3,5 milioni per salvare i cantieri
I materiali costano, i lavori frenano. Anche il Parco della Pace è in ritardo
VICENZA Si scrive manovra di assestamento, si legge giubbotto di salvataggio. Sarà un provvedimento pesante quello che arriverà lunedì in una giunta convocata d’urgenza e che dovrà poi essere approvato entro giugno dal Consiglio. Il combinato tra l’incremento dei costi delle materie prima e la necessità di concludere opere pubbliche entro i termini prefissati spinge Palazzo Trissino a utilizzare per intero l’avanzo di amministrazione cosiddetto «libero», 2 milioni e 400 mila, e ciò che resta in cassa dall’avanzo investimenti, circa un milione e 100 mila euro, allo scopo di coprire i rincari da un lato, portare a termini cantieri, e far fronte alle spese correnti anche della macchina comunale, soprattutto quelle legate all’energia.
Solo ieri mattina, da Parco della Pace, il sindaco Francesco Rucco parlava di aumenti dell’ordine tra il 30 e il 40 per cento su cemento e ferro. Ma gli incrementi interessano un ampio ventaglio di voci che toccano perfino il bitume. Il sentore di una iniezione di denaro da parte del Comune era nell’aria da qualche tempo, dall’arrivo delle prime bollette e dalle proiezioni sulle conseguenze del frangente economico sui cantieri cittadini. E non a caso il sindaco ritorna sul tema a margine dell’inaugurazione della strada d’emergenza per i militari americani lunga un chilomeverde. tro che collega la caserma Del Din a strada Sant’Antonino (opera del valore di 402 mila euro finanziata dal governo statunitense) «tagliando» a sud-est Parco della Pace e che consentirà anche l’accesso, sempre da strada Sant’Antonino, ai parcheggi dell’area Non a caso perché Parco della Pace, il cui valore per i lavori ammonta a una decina di milioni di euro (stazione appaltante è la Provincia) è uno di quei cantieri destinati a soffrire.
L’apertura al pubblico di una prima parte degli spazi prevista a fine mese è stata posticipata. La dinamica è ( tristemente) nota: i costi maggiori incidono sulla reperibilità dei materiali ed entrambi tirano il freno a mano sulla corsa che dovrebbe portare al traguardo. Così per accedere a un parco pressoché come il centro storico ora si parla di settembre anche se i bookmaker scommettono già oggi su ottobre.
Nel frattempo si fa quello che si può con ciò che si ha. Palazzo Trissino, per esempio, ha appena approvato una spesa di 13.457 euro per l’allacciamento di tre nuove tratte di fibra ottica proprio a Parco della Pace. Sia Rucco, sia l’assessore alle Infrastrutture Mattia Ierardi («In linea di principio la mia linea è: se questi sono i soldi disponibili, fateveli bastare. Ma oggi la situazione è diversa, certi cantieri sono a rischio» dice), sia l’assessore al Bilancio Marco Zocca («La manovra di assestamento non è più prorogabile» spiega), che della manovra di assestamento è l’architetto, lasciano poco spazio ai dubbi: nessun cantiere pubblica resterà indenne dai rincari. Alcune cifre relative a rispettive opere sono per altro già noti. Mercoledì l’amministrazione ha stanziato altri 260 mila euro per la riqualificazione del palazzo ex Aci a San Biagio, nel quale troveranno sede le aule e i lavoratori dei corsi universitari di design dello Iuav, per esempio. Poi, la sistemazione della villetta che ospiterà in via Vaccari il nuovo Centro Antiviolenza, costa già 30 mila euro in più rispetto alla cifra iniziale prevista (50 mila euro).
Strada d’emergenza Inaugurata l’infrastruttura che collega la caserma Del Din a Sant’Antonino. L’apertura del Parco della Pace slitta in autunno