Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Trovato morto in un laghetto l’operaio sparito domenica
Tutta Tezze sul Brenta si era mobilitata per cercare il padre di famiglia
TEZZE SUL BRENTA È stato trovato nel primo pomeriggio di ieri, su una delle riva del laghetto di Camazzole, il corpo senza vita di Davide Zanotto, 49 anni, di Tezze scomparso da casa domenica.
A rinvenire la salma dell’uomo, padre di tre figli, operaio specializzato alla Bisson impianti industriali, sono stati alcuni passanti che avevano scelto la località di Carmignano (Padova) per una passeggiata primaverile. Al momento del rinvenimento, Zanotto aveva le mani legate da una fascetta da elettricista e indossava uno zaino, stretto al corpo, riempito di pietre pesanti. Dettagli, questi, che non lasciano molti dubbi sull’intenzionalità del gesto compiuto dall’uomo, che sicuramente conosceva la profondità del lago, che raggiunge i venti metri già a pochi passi dalla riva. Una profondità che sapeva bene non gli avrebbe dato scampo. Non lontano dal corpo dell’uomo, i vigili del fuoco e i carabinieri di Cittadella hanno rinvenuto anche la bicicletta nera con cui il quarantanovenne era uscito di casa attorno alle 20 di domenica facendo perdere ogni traccia.
Al momento non è ancora possibile sapere se Zanotto si sia diretto subito a Carmignano o abbia invece girovagato qualche tempo prima di decidere di farla finita. Nelle ore precedenti il ritrovamento del corpo, infatti, un giovane di Tezze si era rivolto ai carabinieri affermando di aver incontrato l’operaio nella serata di lunedì, lungo la pista ciclabile che collega Stroppari a Tezze e di avere scambiato con lui, che conosceva, anche qualche parola.
Dubbi vi sono anche sullo zaino che Zanotto aveva sulle spalle al momento del suo ritrovamento: l’uomo infatti pare non lo avesse con sé quando domenica è uscito di casa. Tra le ipotesi c’è quella che il 49enne possa essere tornato nella sua abitazione di Granella, qualche ora dopo, in piena notte, senza farsi sentire dai familiari, recuperando la sacca. Ad ogni modo a stabilire il momento del decesso sarà quasi certamente l’autopsia. Più difficile, invece, sarà per parenti e amici dare un senso alle ragioni che hanno spinto l’uomo, padre di tre figli, sposato con un’insegnante di scuola elementare, a scegliere di compiere un gesto tanto estremo. Forse qualche dissidio in famiglia, la difficoltà di superare la scomparsa del padre o forse semplicemente un male di vivere che non è riuscito a sconfiggere e che lo ha portato a compiere un’azione tanto inattesa quanto drammatica. Nessuno, però, poteva immaginare un epilogo così tragico. Un intero paese, negli ultimi due giorni, si era mobilitato per cercare Davide e l’appello lanciato mercoledì dal fratello era rimbalzato velocemente sui social di tutto il bassanese e dell’alta padovana. Del caso, seguito fin da subito dalla prefettura e dal sindaco di Tezze Luigi Pellanda, si era interessata anche l’associazione nazionale delle famiglie delle persone scomparse «Penelope».