Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Trovato morto in un laghetto l’operaio sparito domenica

Tutta Tezze sul Brenta si era mobilitata per cercare il padre di famiglia

- Barbara Todesco

TEZZE SUL BRENTA È stato trovato nel primo pomeriggio di ieri, su una delle riva del laghetto di Camazzole, il corpo senza vita di Davide Zanotto, 49 anni, di Tezze scomparso da casa domenica.

A rinvenire la salma dell’uomo, padre di tre figli, operaio specializz­ato alla Bisson impianti industrial­i, sono stati alcuni passanti che avevano scelto la località di Carmignano (Padova) per una passeggiat­a primaveril­e. Al momento del rinvenimen­to, Zanotto aveva le mani legate da una fascetta da elettricis­ta e indossava uno zaino, stretto al corpo, riempito di pietre pesanti. Dettagli, questi, che non lasciano molti dubbi sull’intenziona­lità del gesto compiuto dall’uomo, che sicurament­e conosceva la profondità del lago, che raggiunge i venti metri già a pochi passi dalla riva. Una profondità che sapeva bene non gli avrebbe dato scampo. Non lontano dal corpo dell’uomo, i vigili del fuoco e i carabinier­i di Cittadella hanno rinvenuto anche la bicicletta nera con cui il quarantano­venne era uscito di casa attorno alle 20 di domenica facendo perdere ogni traccia.

Al momento non è ancora possibile sapere se Zanotto si sia diretto subito a Carmignano o abbia invece girovagato qualche tempo prima di decidere di farla finita. Nelle ore precedenti il ritrovamen­to del corpo, infatti, un giovane di Tezze si era rivolto ai carabinier­i affermando di aver incontrato l’operaio nella serata di lunedì, lungo la pista ciclabile che collega Stroppari a Tezze e di avere scambiato con lui, che conosceva, anche qualche parola.

Dubbi vi sono anche sullo zaino che Zanotto aveva sulle spalle al momento del suo ritrovamen­to: l’uomo infatti pare non lo avesse con sé quando domenica è uscito di casa. Tra le ipotesi c’è quella che il 49enne possa essere tornato nella sua abitazione di Granella, qualche ora dopo, in piena notte, senza farsi sentire dai familiari, recuperand­o la sacca. Ad ogni modo a stabilire il momento del decesso sarà quasi certamente l’autopsia. Più difficile, invece, sarà per parenti e amici dare un senso alle ragioni che hanno spinto l’uomo, padre di tre figli, sposato con un’insegnante di scuola elementare, a scegliere di compiere un gesto tanto estremo. Forse qualche dissidio in famiglia, la difficoltà di superare la scomparsa del padre o forse sempliceme­nte un male di vivere che non è riuscito a sconfigger­e e che lo ha portato a compiere un’azione tanto inattesa quanto drammatica. Nessuno, però, poteva immaginare un epilogo così tragico. Un intero paese, negli ultimi due giorni, si era mobilitato per cercare Davide e l’appello lanciato mercoledì dal fratello era rimbalzato velocement­e sui social di tutto il bassanese e dell’alta padovana. Del caso, seguito fin da subito dalla prefettura e dal sindaco di Tezze Luigi Pellanda, si era interessat­a anche l’associazio­ne nazionale delle famiglie delle persone scomparse «Penelope».

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Recupero I vigili del fuoco con la bicicletta di Davide Zanotto, trovato nel laghetto di Camazzole

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