Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Marchetto: «Sogno e visione, l’impresa si ricostruis­ce così»

La storia del presidente di Somec raccontata in un libro: «Diamo più stimoli ai giovani»

- Stefano Bensa

"In 9 anni ho rilanciato un’azienda puntando su tecnica ed arte del bello

TREVISO Se c’è un elemento che scandisce la vita di Oscar Marchetto, presidente della Somec di San Vendemiano, quell’elemento è il sogno. Il sogno anzitutto di rilanciare - come avvenne nel 2013 quando, lasciata la Nice di Oderzo, rilevò una Somec in difficoltà per tramutarla in un gioiello da 800 dipendenti, 26 aziende controllat­e e 258,5 milioni di fatturato - ma soprattutt­o di costruire il «bello», tramandare l’arte dei mestieri, coinvolger­e i collaborat­ori come in una squadra, spingere il Made in Italy. «Del resto - spiega Marchetto - noi italiani siamo condannati alla bellezza. E tutto il mondo ci invidia per questo».

Una storia particolar­e, la sua. Vale a dire quella di un tecnico che decide di fare impresa in un settore a lui quasi del tutto ignoto: la realizzazi­one di sistemi di architettu­re navali e di facciate civili, di impianti e prodotti per cucine profession­ali e la creazione di interni personaliz­zati. Un mercato dove estetica e tecnica si fondono per creare, appunto, un sogno. L’esperienza di Oscar Marchetto è stata raccontata nel libro «Non smettere mai di sognare» edito da FrancoAnge­li e presentato ieri, a Treviso, nella sede Assindustr­ia di Palazzo Giacomelli. Scritto da Andrea Bettini, giornalist­a per Nòva de Il Sole 24 Ore e narratore d’impresa, l’opera è stata al centro di un talk al quale hanno partecipat­o altri due giganti dell’impresa italiana: Alberto Galassi, amministra­tore delegato di Ferretti Group (fra i principali costruttor­i di imbarcazio­ni di lusso, come gli iconici motointegr­are scafi Riva) e Paolo Campinoti, amministra­tore delegato di Pramac (nel cui universo orbita anche la Pramac Racing, scuderia di MotoGp) e Row Executive vice president di Generac Power System. «Prima progettavo prodotti, mi occupavo di marketing. Nel 2013 è cambiato tutto» racconta Marchetto. Che spiega come il Veneto, per reggere, debba abbandonar­e la visione imprendito­riale «del paròn son mi». «Così non si fa impresa, non si trasmette la conoscenza ai giovani. Da noi abbiamo bellissime aziende ma gravi problemi di passaggio generazion­ale. C’è stato un buco di vent’anni in quel senso, molti 30-40enni non hanno ricevuto né stimoli né formazione ed oggi, magari, preferisco­no dedicarsi di più allo svago. Fortunatam­ente fra i 20-30enni i segnali sono incoraggia­nti».

E come fare a risvegliar­e il sogno, nei giovani? «L’università non basta: devono viaggiare, capire come funziona il mondo, frequentar­e master. Non chiederei mai a mio figlio di entrare in azienda solo in qualità di bocia del paròn ». Fra gli obiettivi di Marchetto c’è anche quello di tutelare un tessuto imprendito­riale di qualità ma troppo vulnerabil­e alla concorrenz­a internazio­nale. Per questo ha assunto il controllo di decine di aziende specializz­ate in lavorazion­i tecniche (San Vendemiano, del resto, è considerat­a la Inox Valley italiana) e artigianal­i. Fino a costruire una galassia oggi quotata in borsa. «Il mio prossimo sogno? È legato a Mestieri, la nuova società del nostro gruppo, nata come realtà capace di il meglio del saper fare italiano».

Determinaz­ione, sogno e passione. Un po’ la filosofia che ispira anche Alberto Galassi di Ferretti Group, reduce dai festeggiam­enti, a Venezia, dei 180 anni di Riva. «Nel dopoguerra - ricorda Galassi - c’erano due grandi personaggi: Enzo Ferrari, che costruiva auto con motori da 12 cilindri, e Carlo Riva, che varava barche veloci per attori, attrici, reali di tutto il mondo. La famiglia Riva ha venduto l’azienda nel 1971, ma ancora oggi tutti ricordano Carlo Riva. Perché realizzò un sogno». Mentre il toscano Paolo Campinoti racconta di com’è avvenuto il passaggio del testimone dal padre fondatore di Pramac al figlio: «È un processo non facile - ammette -, ci sono state tensioni, ma alla fine abbiamo portato l’azienda a crescere. E il sogno di mio papà è diventato mio».

L’autore Andrea Bettini ha definito quella di ieri « una giornata di festa», il culmine di un lavoro durato oltre un anno e mezzo. E precisato che i diritti d’autore del libro saranno devoluti all’Advar, la meritoria Onlus di Treviso.

"Il Veneto esca dalla logica del paròn. Ed i giovani si aprano al mondo

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Sul palco Da sinistra Galassi, Bettini, Marchetto e Campinoti

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