Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rose bianche per Lidija, il compagno: «Non è più tempo della rabbia»
Ieri i funerali della donna uccisa dall’ex marito in via Vigolo
figli e che è pronto a mantenere la promessa che aveva fatto alla loro madre e cioè quella di prendersi cura di loro (che rimarranno coi parenti tanto che lo zio materno ha depositato la richiesta di affido). E così, stretti tra loro, sono rimasti anche per il saluto finale fuori dalla chiesa, tra parenti, amici, compagni di scuola e di basket, colleghi di lavoro e sindaci di Vicenza, Schio e Altavilla. Gli occhi rivolti al cielo lasciando andare dei palloncini bianchi tra gli applausi e sulle note di «Wind of change» degli Scorpions. Tutti con il naso all’insù, consci che quell’angelo - perché così consideravano Lidija i suoi cari - ora veglia su di loro (la donna è stata poi seppellita al cimitero di Schio). «La morte non spegnerà l’amore, che non è negazione, non bisogna averne paura» le parole del reverendo Rasko Radovic che ha parlato di pace e ha invitato ad accantonare l’odio. Lo ha fatto anche Mondello. «Ho messo da parte la rabbia, non ha più senso, c’è solo il desiderio che finalmente si possa cambiare qualcosa, che si possano ridurre al minimo i femminicidi perché non si può dire che non foto Hasho) succederanno mai più» ha fatto sapere a cerimonia ultimata. «Se andiamo avanti sempre con l’odio non focalizziamo bene i problemi della rete, che deve essere unita, senza buchi e rimpallamenti di colpe. Ogni procura dovrebbe avere un pool dedicato – continua il compagno -. La colpa non è di nessuno ma di tutti. Anche nostra che a volte ci giriamo dall’altra parte invece che affrontare la cosa, anche in forma anonima». Il sindaco Francesco Rucco, presente ai funerali, ha ammesso: «Siamo tutti sconvolti, difficile accettare quello che è successo, dal lato istituzioni non nascondo che c’è sempre un sentimento di fallimento in questi casi». Non si discosta il sindaco di Schio, Valter Orsi, che ha indetto il lutto cittadino per ieri e si è messo in contatto con la comunità serba e la famiglia di Lidija che abita appunto a Schio. «Bisognerebbe lasciarsi con una domanda: perché?». Domanda che tormenta anche i familiari di Gabriela uccisa poco prima della 42enne e di cui saranno celebrati i funerali il 22 giugno a Sarmeola di Rubano (Padova).