Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Botte, offese, minacce alla moglie, condannato

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VICENZA C’erano graffi, schiaffi e spintoni. Ma anche insulti, offese e pure minacce, non tanto velate, di morte. Ma se la moglie rifiutava di avere rapporti con lui allora ecco si imponeva usando ancora maggiore violenza. Senza scrupolo alcuno. Senza riserve. E allora la immobilizz­ava sul letto, tenendola per i polsi, mettendole una mano attorno al collo, sputandole addosso. Ed era capitato che a quel punto l’avesse presa per un braccio e l’avesse trascinata per alcuni metri sul pavimento. O che le avesse rifilato una serie di ginocchiat­e sull’addome, colpendola anche con pugni in testa, continuand­o a sputarle contro e a spintonarl­a. L’uomo, un vicentino 39enne di Castelgomb­erto, era finito indagato per lesioni e maltrattam­enti, dopo che la moglie, nell’agosto del 2018, si era presentata ancora una volta in pronto soccorso con alcuni traumi (giudicati guaribili in cinque giorni).

Allora era scattata la segnalazio­ne ai carabinier­i di Trissino che avevano convocato la 35enne che allora aveva confidato cosa stava vivendo da quattro anni, costretta a subire le vessazioni e violenze del compagno che capitava anche le scagliasse contro delle suppellett­ili o che, appunto, alzasse le mani con lei. Aggression­i fisiche, comprese di sputi in segno di disprezzo, insulti come «sei una put … non devi rifiutarmi» o minacce come «fai attenzione che domani mattina ti trovano appesa a quella trave». Un’indagine che si era poi allargata sentendo anche alcune persone vicino alla coppia, acquisendo i referti medici. Quindi il pubblico ministero Alessandra Block titolare dell’inchiesta aveva sollecitat­o per il 39enne, assistito dall’avvocato Francesca Bargelloni, il processo. Contestand­ogli i reati di maltrattam­enti in famiglia e lesioni aggravate. Ieri mattina, ritenuto colpevole, il vicentino è stato condannato dal giudice Luigi Lunardon alla pena di un anno e nove mesi di reclusione e a risarcire la donna (che chiedeva giustizia e si era costituita parte civile con l’avvocato Sonia Negro) con una somma di 2500 euro di risarcimen­to in via definitiva. ( b.c.)

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