Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Suicidio di Cloe il ministero apre un’inchiesta

- Di Gabriele Fusar Poli

Tante

manifestaz­ioni di solidariet­à, e ora anche un atto formale: il Ministero dell’Istruzione ha deciso di avviare un’indagine di approfondi­mento sul caso della transgende­r Cloe Bianco, 58enne docente di fisica che nella notte tra il 10 e l’11 giugno si è tolta la vita dopo aver subito anni di solitudine, discrimina­zioni e pregiudizi.

VENEZIA Tante manifestaz­ioni di solidariet­à, e ora anche un atto formale: il Ministero dell’Istruzione ha deciso di avviare un’indagine di approfondi­mento sul caso della transgende­r Cloe Bianco, 58enne docente di fisica che nella notte tra il 10 e l’11 giugno si è tolta la vita dandosi fuoco all’interno del suo furgone - adibito a casa mobile - ad Auronzo di Cadore. «Il ministero dell'Istruzione è colpevole in quanto è stato complice di quanto accaduto: ha sospeso Cloe Bianco dall'insegnamen­to, mettendola a lavorare nelle segreterie. Ora dovrebbe fare una indagine, per evitare che la scuola si faccia condiziona­re dagli stereotipi e che fatti del genere si ripetano», ha detto ieri Pino Turi, segretario generale Uil Scuola. Poche ore dopo il Miur ha confermato che l’indagine è già stata aperta.

Il gesto estremo di Cloe Bianco era arrivato al culmine di sette anni d’inferno per la professore­ssa originaria di Marcon (Venezia), che nel novembre 2015 era entrata nella sua classe dell’istituto superiore Scarpa-Mattei di San Donà di Piave vestita da donna per spiegare ai suoi alunni che il loro insegnante non si chiamava più Luca, bensì Cloe. Una scelta che scatenò un vespaio di polemiche portando prima a una sospension­e di tre giorni e quindi allo spostament­o della docente a mansioni di segreteria. Cloe aveva perso il ricorso al giudice del lavoro e aveva lasciato il posto per svolgere supplenze annuali.

La sua storia e il suo testamento nel blog dove ha annunciato il suicidio la sera prima, hanno toccato tutta

Italia. Ieri Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha utilizzato il proprio profilo Facebook per esprimersi - e senza mezzi termini - sul caso: «Quel camper (su cui la professore­ssa si è tolta la vita, ndr) è il perimetro dei nostri pregiudizi, della nostra superficia­lità, della scommessa che si perde quando scegliamo il disprezzo per compiacere l’ignoranza. Ignoranza verso chi è giudicato diverso, verso chi, invece, vuole soltanto vivere ed essere accolto e rispettato come persona. Nessuno

può dirsi innocente: chi semina l’odio, chi lo coltiva, chi lo fa fruttare come putrida rendita, ma anche noi che non abbiamo saputo contrastar­lo, che accettiamo questa malapianta cresciuta in fretta come una cosa con cui convivere. È inaccettab­ile che in Italia una lavoratric­e o un lavoratore subisca discrimina­zioni sul luogo di lavoro per la propria identità di genere, così come per qualsiasi altro elemento della propria identità sessuale». Da Torino, una delle sei città italiane in cui l’Arcigay aveva organizzat­o manifestaz­ioni a sostegno dei diritti della comunità Lgbt, ha parlato anche l’ex deputata Vladimir Luxuria: «Mi auguro che almeno un docente ai prossimi esami di maturità si vesta con abiti femminili per segno di amore nei confronti di Cloe: quello che le è accaduto è ver«gognoso. Con le sue dichiarazi­oni l’assessore all’istruzione della Regione Veneto ha fatto credere che presentand­osi a scuola in abiti femminile abbia quasi commesso un delitto: qualcuno oggi si dovrebbe sentire un po’ in colpa». Il riferiment­o è all’assessore Elena Donazzan, che sette anni fa aveva tuonato contro la scelta della docente e in questi giorni è stata bersaglio di critiche e di minacce di morte.

Dopo Padova ieri ci sono stati presidi degli studenti medi a Vicenza e Treviso.

Al Padova Pride Village ieri la serata è stata dedicata a Cloe. Alessandro Zan, parlamenta­re del Pd,ha chiesto le dimissioni dell’assessore Donazzan. «E’ inconcepib­ile che in una regione con 5 milioni di abitanti - ha detto - sieda ancora sulla sua poltrona. Quando una persona viene emarginata e compie un gesto estremo, siamo tutti responsabi­li,ma che ricopre ruoli pubblici lo è di più, soprattutt­o se alimenta discorsi carichi di odio che legittiman­o gli altri a discrimina­re».

Ministro Orlando

Il ministro del lavoro ieri è intervenut­o sul caso: «Una morte che deve insegnare a tutti»

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Il sorriso prima delle lacrime Cloe Bianco, morta suicida a 58 anni

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