Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Addio a Gianni Gobbo, il padre del King’s
JESOLO «Oggi se ne va un pezzo di storia, si apre un vuoto nel panorama della vita notturna veneta». Amici, clienti, ex collaboratori, in tanti ieri hanno pianto la scomparsa di Gianni Gobbo, l’imprenditore jesolano che ha legato il suo nome ad uno dei locali simbolo dell’arenile veneziano, il King’s River Club. Classe 1941, Gobbo entrò nel mondo della notte a 19 anni e non vi uscì più, anzi decise di diventarne il re: nel 1967 ha inaugurato quella che diventerà la prima discoteca di Jesolo, che però allora si presentava molto diversa da quella che è oggi, dopo gli abbattimenti del 2018 e la successiva riprogettazione, sempre supervisionata da Gobbo prima di lasciare il suo ruolo di gestore nel 2019 (ma continuando a restare legatissimo al settore e al suo storico locale). Fin dai suoi primissimi anni di attività il King’s ha saputo attirare a Jesolo grandi nomi della scena musicale italiana e internazionale, da Gino Paoli a Charles Aznavour, da Patty Pravo a Grace Jones, e ancora Fred Bongusto, Matt Bianco e Ornella Vanoni, tanto che nel 1976, solo nove anni dopo la prima apertura dei cancelli, il club vince il premio come miglior locale europeo. «Nella località che è stata il regno delle discoteche, se ne è andato uno di re», il ricordo commosso dell’imprenditore Gianni Dalla Mora, molto legato a Gobbo. (gi.co.)