Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Accoglienza è la possibilità per i rifugiati di integrarsi»
«Difficile parlare di accoglienza senza integrazione. E questo vale con maggior forza in presenza di minori». Le parole dell’assessore al Sociale Matteo Tosetto rappresentano il filo conduttore di «Storie migranti», manifestazione svoltasi ieri a Parco Fornaci nell’ambito della giornata mondiale del rifugiato. Tosetto parla soprattutto della validità della rete Sai (Sistema Accoglienza Integrato), servizio affidato a un raggruppamento temporaneo di imprese con capofila la cooperativa Il Sestante e che, iniziato il primo aprile del 2021, vale 790 mila euro di risorse l’anno dallo Stato fino al 31 dicembre 2023. «Queste feste - aggiunge Tosetto - sono soprattutto eventi di sensibilizzazione destinati a sottolineare il fatto che l’accoglienza non si ferma a fornire un pasto o un alloggio. Ma che abbraccia l’opportunità di creare le condizioni affinché i rifugiati possano imparare una lingua, trovarsi un lavoro, inserire i figli a scuola, essere seguiti sotto il profilo legale». I numeri della rete Sai a Vicenza (che abbraccia anche i Comuni di Torri, Monticello, Dueville, Sandrigo) parlano di 55 persone accolte: 43 di queste appartengono a 12 nuclei familiari (di cui 4 monoparentali) che contano 20 minori. Poi, la rete ha «in carico» due donne single, e 10 maschi single. «Va detto - precisa Tosetto - che il progetto Sai interessa tutti coloro che rientrano nel capitolo delle persone migranti con qualsiasi forma di protezione internazionale o ancora richiedenti asilo». Precisazione che spiega la nazionalità delle persone accolte da 12 Paesi tra Africa, Asia e Medioriente. La comunità più numerosa è quella afghana (28) seguita da quella nigeriana (12) e da persone giunte da altre aree calde del mondo. Tra le altre Pakistan, Siria, Mali, Ghana. ( f.m.)