Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Altri 500 mila euro al Parco della Pace L’opposizione va all’attacco sulle spese
«Quanto costerà gestirlo?». Ma intanto l’area è già un’oasi per la fauna
VICENZA C’è anche Parco della Pace tra i destinatari di risorse provenienti dall’assestamento di bilancio. Un tesoretto che ammonta a 500 mila euro e che servirà a completare interventi del valore di una decina di milioni già previsti nel progetto originario, quello finanziato dal bando Periferie. Una decisione presa alla luce del rincaro dei costi delle materie prime da un lato, e dall’altro per realizzare un nuovo parco giochi, figlio quest’ultimo delle modifiche progettuali portate dalla giunta Rucco. Nessun indizio invece sulle tempistiche di fine lavori, dopo che giovedì il sindaco confermava lo slittamento dell’apertura parziale al pubblico dell’area verde di 650 mila metri quadri a ridosso della caserma Usa Del Din. Era prevista a giugno, oggi si parla di ottobre.
Gli amanti degli anniversari, intanto, ricordano che dall’ingresso delle prime ruspe per la bonifica sono ormai trascorsi quasi dieci anni. La tempistica e l’andamento del cantiere sono peraltro alcune delle riflessioni portate nell’interrogazione firmata venerdì da Sandro Pupillo e Giovanni Selmo (Da Adesso in poi). Nell’interrogazione si chiede conto infatti anche del futuro dei due hangar, che contrariamente alla progetavrebbe tualità originaria dovrebbero trasformarsi in una sorta di museo dell’Aria a ricordo dell’ex aeroporto il primo, nel deposito per la Protezione Civile il secondo. «Non vorremmo - dicono i due consiglieri di minoranza - che l’amministrazione si fosse concentrata troppo su questo senza tenere lo sguardo rivolto a tutta la progettazione del parco e alla sua reale funzione, quella ambientale e ricreativa».
La lettura di «Da adesso in poi» abbraccia alcuni elementi che si aggiungono a chi già rilevava dubbi sulla funzionalità di una struttura logistica strategica a Parco della Pace; struttura che bisogno di un accesso rapido alle grandi vie di comunicazione e pensata invece ai margini della città, lontana da caselli autostradali e che sbuca sulla stretta strada Sant’Antonino. La medesima, per inciso, scelta dai militari Usa per far defluire i mezzi - invero più grossi e pesanti rispetto a quelli della Protezione Civile - in caso di evacuazione o emergenza. Criticità che introducono ad almeno altri due temi, il primo dei quali sollevato proprio da Pupillo e Selmo. «Al netto che non esiste ancora una data di apertura - osserva Pupillo - temiamo che la giunta non abbia idee né sulla futura gestione né sulla manutenzione, i cui costi saranno presumibilmente molto alti».
L’altro tema investe invece il capitolo naturalistico. Già oggi, in attesa della conclusione dei lavori, Parco della Pace ospita diverse specie di volatili, alcuni dei quali sembrano avere già nidificato nell’area. La possibilità di convivenza tra questo ambiente e la confinante caserma Del Din, ponendo quesiti in tema di inquinamento acustico e sonoro, è ancora tutta da dimostrare pur sollevando negli ultimi giorni qualche dubbio.