Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Profughi ucraini, servono nuovi posti
Vicenza, la prefettura torna a organizzare la prima accoglienza con un doppio bando
VICENZA Emergenza Ucraina, la prefettura torna a organizzare i servizi di prima accoglienza. Ad oggi, nel sistema coordinato dalla prefettura, rientrano 477 ucraini e 375 cittadini provenienti da altri Paesi. Numeri che, al netto dell’esigenza di aumentare le disponibilità in vista di fabbisogni futuri, la prefettura invita a leggere nell’ottica di un «impatto minimo» in provincia giacché l’attuale presenza nei centri di accoglienza di ucraini e di altri richiedenti asilo è bassa.
VICENZA Emergenza Ucraina e ospitalità dei profughi: la prefettura torna a organizzare i servizi di prima accoglienza. La genesi dell’iniziativa affonda le radici nel numero significativo delle presenze nei centri di accoglienza straordinaria per gli sfollati. Presenze, per inciso, che si sommano a ulteriori richiedenti asilo.
Ad oggi, nel sistema coordinato dalla prefettura, rientrano 477 ucraini e 375 cittadini provenienti da altri Paesi. Numeri che, al netto dell’esigenza di aumentare le disponibilità in vista di fabbisogni futuri, la prefettura invita a leggere nell’ottica di un «impatto minimo sul territorio provinciale» giacché «l’attuadella le presenza nei centri di accoglienza straordinaria di ucraini e altri richiedenti asilo è pari rispettivamente allo 0,05 e allo 0,04 per cento della popolazione residente nel Vicentino». Una lettura «politica», nell’accezione più ampia del termine, destinata verosimilmente ad abbattere sul nascere tensioni o speculazioni in tema di ospitalità.
Da questo contesto scaturiscono due le linee di intervento che la prefettura ha tradotto in tre avvisi esplorativi, il primo pubblicato il 15 giugno, i secondi due il 17. La prima voce abbraccia la necessità di trovare operatori cui affidare l’accoglienza di minori non accompagnati di età inferiore ai 14 anni (tema che aveva suscitato diversi allarmi e incertezze, anche nel numero degli interessati, nell’ambito dell’accoglienza «fai da te» delle prime settimane del conflitto). Un servizio, fa sapere la prefettura, «parametrato su un numero massimo di 50 persone», che avrà la durata di dodici mesi dalla stipulazione del contratto. Questo servizio, infine, «verrà erogato dietro corrispettivo pro-capite pro-die al prezzo offerto rispetto al prezzo a base d’asta di 60 euro».
Più ampio, invece, il potenziale bacino d’utenza degli altri due avvisi per le manifestazioni d’interesse pubblicati da Palazzo Volpe. Si tratta infatti gestione di 250 posti per cittadini stranieri maggiorenni richiedenti protezione internazionale in strutture di accoglienza straordinaria: 150 in unità abitative e 100 in centri collettivi. Anche in questo caso il contratto con gli operatori ha una durata temporale di un anno dalla firma. Il corrispettivo pro-capite pro-die per il servizio reso ammonta a 24,57 euro se nelle abitazioni, 28,99 euro se nei centri collettivi. «A cui vanno aggiunti – si legge negli avvisi pubblicati in questi giorni– i costi del kit di primo ingresso, della scheda telefonica e del pocket money giornaliero».