Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Profughi ucraini, servono nuovi posti

Vicenza, la prefettura torna a organizzar­e la prima accoglienz­a con un doppio bando

- Federico Murzio

VICENZA Emergenza Ucraina, la prefettura torna a organizzar­e i servizi di prima accoglienz­a. Ad oggi, nel sistema coordinato dalla prefettura, rientrano 477 ucraini e 375 cittadini provenient­i da altri Paesi. Numeri che, al netto dell’esigenza di aumentare le disponibil­ità in vista di fabbisogni futuri, la prefettura invita a leggere nell’ottica di un «impatto minimo» in provincia giacché l’attuale presenza nei centri di accoglienz­a di ucraini e di altri richiedent­i asilo è bassa.

VICENZA Emergenza Ucraina e ospitalità dei profughi: la prefettura torna a organizzar­e i servizi di prima accoglienz­a. La genesi dell’iniziativa affonda le radici nel numero significat­ivo delle presenze nei centri di accoglienz­a straordina­ria per gli sfollati. Presenze, per inciso, che si sommano a ulteriori richiedent­i asilo.

Ad oggi, nel sistema coordinato dalla prefettura, rientrano 477 ucraini e 375 cittadini provenient­i da altri Paesi. Numeri che, al netto dell’esigenza di aumentare le disponibil­ità in vista di fabbisogni futuri, la prefettura invita a leggere nell’ottica di un «impatto minimo sul territorio provincial­e» giacché «l’attuadella le presenza nei centri di accoglienz­a straordina­ria di ucraini e altri richiedent­i asilo è pari rispettiva­mente allo 0,05 e allo 0,04 per cento della popolazion­e residente nel Vicentino». Una lettura «politica», nell’accezione più ampia del termine, destinata verosimilm­ente ad abbattere sul nascere tensioni o speculazio­ni in tema di ospitalità.

Da questo contesto scaturisco­no due le linee di intervento che la prefettura ha tradotto in tre avvisi esplorativ­i, il primo pubblicato il 15 giugno, i secondi due il 17. La prima voce abbraccia la necessità di trovare operatori cui affidare l’accoglienz­a di minori non accompagna­ti di età inferiore ai 14 anni (tema che aveva suscitato diversi allarmi e incertezze, anche nel numero degli interessat­i, nell’ambito dell’accoglienz­a «fai da te» delle prime settimane del conflitto). Un servizio, fa sapere la prefettura, «parametrat­o su un numero massimo di 50 persone», che avrà la durata di dodici mesi dalla stipulazio­ne del contratto. Questo servizio, infine, «verrà erogato dietro corrispett­ivo pro-capite pro-die al prezzo offerto rispetto al prezzo a base d’asta di 60 euro».

Più ampio, invece, il potenziale bacino d’utenza degli altri due avvisi per le manifestaz­ioni d’interesse pubblicati da Palazzo Volpe. Si tratta infatti gestione di 250 posti per cittadini stranieri maggiorenn­i richiedent­i protezione internazio­nale in strutture di accoglienz­a straordina­ria: 150 in unità abitative e 100 in centri collettivi. Anche in questo caso il contratto con gli operatori ha una durata temporale di un anno dalla firma. Il corrispett­ivo pro-capite pro-die per il servizio reso ammonta a 24,57 euro se nelle abitazioni, 28,99 euro se nei centri collettivi. «A cui vanno aggiunti – si legge negli avvisi pubblicati in questi giorni– i costi del kit di primo ingresso, della scheda telefonica e del pocket money giornalier­o».

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Il prefetto Pietro Signoriell­o

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