Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Non si ferma il cordoglio per la morte di Luigino Vascon

- F.M.

SOSSANO La morte di Luigino Vascon, l’imprendito­re ed esponente di spicco della Lega tra gli anni Novanta e Duemila, ha lasciato il segno. Il denominato­re comune di chi in queste ore lo ricorda, compagni di partito e avversari, è una connession­e e un continuo rimando tra la sua attività politica – fu, tra le altre cose, assessore provincial­e e deputato per due legislatur­e -, il suo lavoro e ciò che il sindaco del capoluogo e presidente della Provincia Francesco Rucco sintetizza così: «La vita non gli ha fatto sconti, ha superato prove difficili con piglio deciso, con ironia e intelligen­za».

Vascon ( nella foto) è morto improvvisa­mente domenica mattina a 65 anni nella sua casa di Sossano: un malore accompagna­to da una caduta dalle scale. I funerali, ma manca ancora l’ufficialit­à, dovrebbero svolgersi venerdì mattina alla 10 nella chiesa di Sossano.

Numerosi gli esponenti del Carroccio che, dalla diffusione della notizia, hanno accompagna­to il ricordo di Vascon con aneddoti e ricordi personali. Il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, per esempio, o il vice sindaco di Vicenza e segretario provincial­e della Lega Matteo Celebron. Una morte, quella dell’ex deputato, che ha colpito molti. E c’è chi, come l’ex presidente della Provincia Manuela Dal Lago per esempio, fatica a commentare. «Era una persona buona» si limita a dire. «Con Luigino Vascon scompare un politico esuberante, innamorato del Veneto – osserva la parlamenta­re di Italia Viva Daniela Sbrollini -. Difficile in questi momenti parlare di altro. Ricordo l’uomo sanguigno, innamorato dei suoi hobby. L’agricoltur­a, la caccia, il mondo contadino, la sua terra. Un personaggi­o autentico».

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