Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il gran caldo fa bruciare il fosforo dell’ordigno nel cantiere Tav
Altavilla, momenti di paura domenica. La bomba è della seconda guerra mondiale
ALTAVILLA Una grande nuvola di fumo bianco inodore e a tratti fluorescente che si spostava velocemente dal cantiere della Tav, all’altezza del distributore Vega. Questa la scena che domenica sera ha all a rma to più di qua l che cittadino di Altavilla Vicentina e automobilista in viaggio lungo la strada del Melaro. Diverse le chiamate a pompieri e forze dell’ordine. Si è poi scoperto che stava bruciando il fosforo di un ordigno bellico da cento libbre rinvenuto nei giorni scorsi al cantiere della Tav, custodito in un’area recintata e che era già in programma di far brillare. Una bomba risalente alla seconda guerra mondiale che, probabilmente complici le alte temperature, deve aver avuto un cedimento. A contatto con l’aria il fosforo contenuto nell’ordigno ha iniziato a bruciare, innescando una combustione fluorescente e una grande nuvola di fumo che si è mossa velocemente trasportata dal vento. Erano all’incirca le 21 di domenica quando si sono mobilitati vigili del fuoco con alcune squadre, che hanno provveduto a creare un prima zona di sicurezza, con la chiusura di strada del Melaro da parte dei carabinieri, in entrambi i sensi di marcia e fino alle 3 di ieri. La zona di sicurezza si è poi gradualmente allargata, quando si è accertato che si trattava di sostanze esplodenti. Di qui anche la chiusura della circolazione della linea ferroviaria Milano Venezia fino alle 2 di ieri notte. Ad intervenire anche i volontari di protezione civile con il sindaco Carlo Dalla Pozza e gli artificieri dell’ottavo reggimento del genio guastatori brigata Folgore di Legnago (Verona) che hanno reso inerte l’ordigno - prima immerso nell’acqua e in seguito interrato - con il supporto dei pompieri. Operazioni, queste, ultimate attorno alle 1.30. A spiegare quanto accaduto è il primo cittadino. «Non c’è stato alcuno scoppio o deflagrazione, solo il fosforo che, bruciando a contatto con l’aria, ha creato una grande nuvola di fumo» è quanto ha fatto sapere Carlo Dalla Pozza che ha seguito personalmente le operazioni fino a tarda notte. Quanto alla qualità dell’aria l’amministratore rassicura i cittadini: «I tecnici di Arpav intervenuti non hanno rilevato alcuna contaminazione».
Ma questo non è l’unico ordigno risalente al secondo conflitto mondiale che è venuto in superficie nell’area cantiere dell’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria. Prima dell’esemplare segnalato ad Altavilla era stata la volta della grossa bomba d’aereo da 227 chili sganciata nella campagna di Montebello Vicentino. Nell’area in cui si sta realizzando la Tav. Un ordigno sganciato dagli americani nel corso della seconda guerra mondiale che era stato individuato durante gli scavi in località Cason, a pochi metri dai binari della ferrovia. Il bomba day con 116 residenti evacuati dalla mattina presto era andato in scena il 25 aprile con protagonisti, per il disinnesco, sempre gli artificieri dell’ottavo reggimento guastatori paracadutisti “Folgore” di Legnago. E ancora a inizio mese un colpo da artiglieria si è incastrato tra i denti di una benna nel corso degli scavi in via Scajaro ad Asiago, lavori di Etra per la posa di condotte fognarie.
In sicurezza
La bomba ora è inerte Il sindaco: «Arpav non ha rilevato alcuna contaminazione»