Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tre settimane in meno di pioggia, la falda è sempre più in basso In provincia sfiorati i 34 gradi
Tre settimane di pioggia in meno rispetto alla media, 291 millimetri mancanti su 519. Andando oltre alle sensazioni, al caldo appiccicoso di questi giorni, alle immagini dei letti dei fiumi prosciugati (perfino i più impetuosi, vedi il Brenta), questi sono i numeri. Per dirla in breve: a Vicenza ha piovuto meno della metà -rispetto al solito - da inizio anno, ma la siccità che stiamo patendo in questi giorni è una storia che parte da lontano, almeno da settembre. I conti sono stati fatti dai meteorologi di «Meteo in Veneto», sulla base dei dati della stazione di Vicenza aeroporto, tra le poche, in Veneto, ad essere utilizzata dall’aeronautica militare e dunque di riferimento anche per le medie «Clino», quelle riconosciute dagli specialisti a livello internazionale.La fotografia della siccità racconta di un deficit sempre oltre i 50 millimetri al mese (quelli più piovosi superano di norma i cento): in questa serie negativa spicca settembre, con appena una ventina di millimetri sui 104 attesi. Solo novembre ha fatto la sua parte con un surplus di 51,8 millimetri.Nel 2022, tutti i mesi sono in rosso: le performance più negative sono di marzo e aprile. Marzo, asciuttissimo, ha totalizzato poco più di dieci millimetri anziché i 75 attesi, aprile 54 invece di 112. Il «meno peggio» è stato il caldissimo mese di maggio, con 85,6 millimetri invece di 106: non sono, naturalmente bastati. Poteva essere un’inversione di tendenza, invece giugno - anche questo mese solitamente piovoso (media: 95 millimetri) - alla boa del 21 ha registrato solo 19,4 millimetri. E, date le previsioni, non resta che affidarsi, per la prossima settimana, alla «lotteria dei temporali»: sfumata l’occasione di ieri, resta qualche nel weekend, ma naturalmente è impossibile prevederlo con anticipo. Alla fine, il 2022 prosegue con 22 giorni di piogge in meno che pesano come macigno. Difficile, molto difficile, che l’estate possa riequilibrare, anche se dovesse «cambiare verso» improvvisamente.
«La falda fatica a recuperare nei mesi di maggior soleggiamento - spiega Marco Rabito, meteorologo Ampro e presidente di Meteo in Veneto - solo estati particolarmente anomale come quella del 2014 potrebbero fare il miracolo». In quell’estate da record piovve, anche in pianura, praticamente ogni giorno, grazie a un continuo «treno di perturbazioni» dall’Atlantico. Una situazione che, manco a dirlo, quest’anno è mancata dappertutto. E se, nei prossimi giorni, in gran parte dell’Europa occidentale, soprattutto Francia, arriveranno temperature primaverili e forti piogge, sull’Italia regnerà incontrastata la «cappa anticiclonica». E mentre a Siviglia, città nota per essere la più calda d’Europa, non si supereranno i 27 gradi, a Vicenza si andranno sempre sopra i 30 (media di giugno: 25 gradi). Ieri, in città, 33,5 di massima, mentre Valdagno è stata la località, tra quelle monitorate dall’Arpav, più calde: 33.8 gradi registrati attorno alle 15.