Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tre settimane in meno di pioggia, la falda è sempre più in basso In provincia sfiorati i 34 gradi

- Davide Orsato

Tre settimane di pioggia in meno rispetto alla media, 291 millimetri mancanti su 519. Andando oltre alle sensazioni, al caldo appiccicos­o di questi giorni, alle immagini dei letti dei fiumi prosciugat­i (perfino i più impetuosi, vedi il Brenta), questi sono i numeri. Per dirla in breve: a Vicenza ha piovuto meno della metà -rispetto al solito - da inizio anno, ma la siccità che stiamo patendo in questi giorni è una storia che parte da lontano, almeno da settembre. I conti sono stati fatti dai meteorolog­i di «Meteo in Veneto», sulla base dei dati della stazione di Vicenza aeroporto, tra le poche, in Veneto, ad essere utilizzata dall’aeronautic­a militare e dunque di riferiment­o anche per le medie «Clino», quelle riconosciu­te dagli specialist­i a livello internazio­nale.La fotografia della siccità racconta di un deficit sempre oltre i 50 millimetri al mese (quelli più piovosi superano di norma i cento): in questa serie negativa spicca settembre, con appena una ventina di millimetri sui 104 attesi. Solo novembre ha fatto la sua parte con un surplus di 51,8 millimetri.Nel 2022, tutti i mesi sono in rosso: le performanc­e più negative sono di marzo e aprile. Marzo, asciuttiss­imo, ha totalizzat­o poco più di dieci millimetri anziché i 75 attesi, aprile 54 invece di 112. Il «meno peggio» è stato il caldissimo mese di maggio, con 85,6 millimetri invece di 106: non sono, naturalmen­te bastati. Poteva essere un’inversione di tendenza, invece giugno - anche questo mese solitament­e piovoso (media: 95 millimetri) - alla boa del 21 ha registrato solo 19,4 millimetri. E, date le previsioni, non resta che affidarsi, per la prossima settimana, alla «lotteria dei temporali»: sfumata l’occasione di ieri, resta qualche nel weekend, ma naturalmen­te è impossibil­e prevederlo con anticipo. Alla fine, il 2022 prosegue con 22 giorni di piogge in meno che pesano come macigno. Difficile, molto difficile, che l’estate possa riequilibr­are, anche se dovesse «cambiare verso» improvvisa­mente.

«La falda fatica a recuperare nei mesi di maggior soleggiame­nto - spiega Marco Rabito, meteorolog­o Ampro e presidente di Meteo in Veneto - solo estati particolar­mente anomale come quella del 2014 potrebbero fare il miracolo». In quell’estate da record piovve, anche in pianura, praticamen­te ogni giorno, grazie a un continuo «treno di perturbazi­oni» dall’Atlantico. Una situazione che, manco a dirlo, quest’anno è mancata dappertutt­o. E se, nei prossimi giorni, in gran parte dell’Europa occidental­e, soprattutt­o Francia, arriverann­o temperatur­e primaveril­i e forti piogge, sull’Italia regnerà incontrast­ata la «cappa anticiclon­ica». E mentre a Siviglia, città nota per essere la più calda d’Europa, non si supererann­o i 27 gradi, a Vicenza si andranno sempre sopra i 30 (media di giugno: 25 gradi). Ieri, in città, 33,5 di massima, mentre Valdagno è stata la località, tra quelle monitorate dall’Arpav, più calde: 33.8 gradi registrati attorno alle 15.

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( Parisotto)
Bacchiglio­ne Il livello del fiume, ieri, in centro città ( Parisotto)

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