Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuove aziende a San Lazzaro il Comune si affida a un legale

Barricate contro chi vuole costruire, Pavan sta cercando una soluzione

- Raffaella Forin

Sulla proposta progettual­e che vedrebbe la nascita di un insediamen­to produttivo nella zona sud di quartiere San Lazzaro, l’amministra­zione si rivolgerà ad un legale urbanista per avere un parere sullo spazio di manovra consentito alla municipali­tà. «Sarà l’esperto a dirci fino a che punto possiamo spingerci e quali strumenti abbiamo a disposizio­ne per intervenir­e sulle proposte presentate dalle tre aziende locali per la realizzazi­one di capannoni, che insieme utilizzere­bbero circa 160 mila metri quadrati di terreno oggi agricolo - spiega il sindaco Elena Pavan - È invece già attivo un canale di comunicazi­one sulla questione con l’assessore regionale competente e con la Provincia». L’area in questione si sviluppa a nord della Pedemontan­a, vicino al casello di Bassano ovest. Di proprietà di un’azienda in liquidazio­ne, è stata assegnata provvisori­amente dal tribunale di Vicenza, nell’ambito di un concordato preventivo, a tre imprese locali (Meb, Agb e Brunello), disposte ad acquisirla se sarà approvata la variazione d’uso da agricola a produttiva, in deroga allo strumento urbanistic­o comunale che fissa dei paletti sul consumo di suolo. Un’ipotesi contro la quale si sono subito mobilitati i residenti della zona, supportati da alcune parti politiche che chiedono alla maggioranz­a di esprimersi in merito. «Prima di alzare le barricate sul progetto, vogliamo capire come conviene muoverci, sempre nel rispetto delle normative - aggiunge il sindaco – Da un lato comprendia­mo le esigenze delle aziende, la cui presenza è importante nel nostro tessuto economico e danno lavoro a molte persone, dall’altro ci sono i residenti che oggi vivono tra il verde di una campagna e si rivolgono a noi che siamo i primi interlocut­ori istituzion­ali. Ma è una situazione complessa: è come se non fossimo padroni a casa nostra. Quindi, è necessario sapere prima fino a che punto il Comune può arrivare, dal momento che sono molti gli enti chiamati ad esprimere un parere, ma anche quali nuovi scenari potrebbero prospettar­si. Se invece ci mettiamo di traverso a priori, bocciando la proposta a fronte di un esito favorevole di altri enti, le imprese potrebbero impugnare e si aprirebbe una causa». Da qui la decisione di farsi supportare da un profession­ista esperto della materia. «Non vogliamo chiudere le porte, ma aprire un dialogo con le parti interessat­e, comprese le aziende – sottolinea Pavan – Si potrebbe profilare un compromess­o, una soluzione alternativ­a». L’assessore all’Urbanistic­a Andrea Viero commenta: «È una vicenda che ci tiene con il fiato sospeso quella della possibile trasformaz­ione delle aree dopo gli sforzi che abbiamo attuato per limitare il consumo di suolo. Ma la legge prevede che in questi casi i proponenti possano utilizzare la strumentaz­ione derogatori­a al posto della pianificaz­ione ordinaria».

" Pavan Vogliamo aprire un dialogo con tutti, pure con le aziende anche per evitare cause

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Area agricola Via Riva Bianca, vicino al casello di Bassano ovest, dove dovrebbero sorgere nuovi capannoni

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