Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Caso Brenta Pcm, 120 addetti salvati dalla Workplastic Definito l’accordo per risolvere la cessione della Plastic Forming
Possono tirare un sospiro di sollievo i 120 lavoratori di Brenta Pcm di Colceresa, nel Vicentino. L’altra sera l’avvocato Fabio Sebastiano, per conto dell’azienda che opera soprattutto nella componentistica del settore auto, e il suo collega Stefano Iorio per la Workplastic di Grantorto, in provincia di Padova, hanno siglato un accordo definitivo grazie al quale viene garantita la continuità d’impresa e occupazionale.
La vicenda è piuttosto complessa e parte dal fallimento, un paio d’anni fa, della vicentina Plastic Forming, per la quale si era proceduto ad un’asta di acquisizione vinta dalla Workplastic. Nel frattempo, nel dicembre 2020, è intervenuta con l’affitto di un ramo d’azienda la Brenta Pcm, che tuttavia ha incontrato una serie di gravi vicissitudini: della sua situazione economica, industriale e finanziaria si è occupata più volte anche l’unità di crisi della Regione.
Dopo lunghe trattative, si era prospettata in questi ultimi tempi una soluzione, confortati anche dal fatto che l’azienda aveva sempre continuato a produrre e a pagare gli stipendi. Risultato sul quale molti speravano, ma che pochi giorni fa è sembrato compromesso per la richiesta di concordato preventivo effettuata dall’attuale amministratore delegato di Brenta Pcm. Richiesta subito accolta con la nomina di un curatore, che è stata giudicata dai sindacati «Una doccia fredda sulle trattative in corso».
Tuttavia, nonostante le perplessità delle Rsu aziendali, che hanno indetto nei giorni scorsi nuove assemblee, i colloqui tra le parti coinvolte sono proseguiti. L’ultimo ostacolo era costituito dalla cessione del magazzino; ma una volta risolta la difficoltà, Brenta Pcm ha risolto il contratto d’affitto, dando la possibilità al curatore di cedere l’intera Plastic Forming alla Workplastic, sulla base del bando di aggiudicazione. A seguito di quest’atto formale, i dipendenti hanno siglato l’accordo sindacale con la nuova proprietà.
I sindacali hanno manifestato la propria soddisfazione «Per essere arrivati ad un epilogo risolutivo per la continuità occupazionale e produttiva», ripromettendosi di discutere prossimamente il piano industriale. La chiosa finale è dell’avvocato Sebastiano in rappresentanza della Brenta Pcm: «I contratti d’affitto d’azienda, detti anche contratti-ponte, vengono a volte criticati ma hanno dimostrato che grazie ad essi viene garantita una continuità d’impresa, che viceversa sarebbe molto difficile assicurare». Risolta l’intricata vicenda, la nuova proprietà potrà concentrarsi sui problemi d’impresa che in questo momento stanno vivendo quasi tutte le aziende a causa dell’elevato costo dell’energia e della carenza di semilavorati e materie prime.