Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il mondo di Thomas
Nuoto, alla scoperta del «fenomeno Ceccon» tra allenamenti, gioco e una nuova maturità a 21 anni Vallarsa: «Quando punta qualcosa non lo fermi»
arriva con la bici, i giovani qui hanno qualcuno cui guardare, Thomas non si risparmia mai: se vuoi crescere devi avere quella mentalità», dice Roberto Cognonato, direttore della struttura federale veronese, intitolata ad Alberto Castagnetti, storico mentore di Federica Pellegrini. Di sicuro, assicura Cognonato, «uno come Ceccon nasce ogni tanto». Segni particolari? «Vederlo nuotare è un incanto per la naturalezza con cui sta in acqua». In acqua Ceccon somma una media di 10 km al giorno, palestra tre volte a settimana. «Quando nuota è leggero, nel lavoro a secco è molto forte», precisa Vallarsa. A riassumerne la nuotata, suggerisce, è la finale a Budapest, nei 100 dorso, uno spot alla «gestione» e alla continuità: «Thomas è bravissimo a distribuire le energie. Quando gli altri “muoiono”, lui viene su. Resiste anche quando l’intensità è altissima». C’è una sorta di nonchalance nelle bracciate di Ceccon. Dal Centro federale giurano si tratti di «maturità sportiva e umana, Thomas gareggia senza paura, mantenendo però la lucidità: la qualità dei campioni». Ecco allora il nuoto veneto e italiano illuminarsi di Ceccon. «Il primo salto di qualità nel 2018 alle Olimpiadi giovanili — ricorda Cognonato — poi le medaglie in staffetta a Tokyo e il bronzo ai mondiali in vasca corta».
E ora, forse, dopo l’esplosione arriva il difficile. «La chiave di tutto è la permanenza di Thomas in Veneto, dove c’è chi lo conosce. Personaggi come lui non sono ordinari. Bisogna seguirli, aiutarli, soprattutto non correre il rischio di bruciarli».
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Roberto Cognonato Qui a Verona arriva in bici e in vasca non si risparmia mai: per i più giovani è un esempio