Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Paura dell’esame? È molto peggio giocare davanti a 15 mila tifosi»

Le acrobazie del cestista, tra studio e agonismo

- A.D’E.

VENEZIA «La tensione per la maturità? Per me praticamen­te non esiste. Per fortuna ho giocato molte volte su grandi palcosceni­ci e ho imparato a gestirla bene quando ero più giovane. Giocare davanti a 15 mila persone, quella sì è una cosa che ti mette a dura prova dal punto di vista emotivo, specialmen­te quando hai 15 anni».

Davide Casarin, cestista, che in questa stagione ha vestito le maglie di Treviso prima e Verona poi dove ha conquistat­o la storica promozione in A ieri era sui banchi di scuola per la prima prova della maturità all’indirizzo del liceo sportivo Giuseppe Parini di Mestre.

Come è andata?

«Bene, spero benissimo anzi. Io sono abbastanza fiducioso, ho sempre avuto buone medie, in generale quella dell’8. Mi hanno presentato con 40 crediti su 50. Il tema mi piaceva». Che traccia hai scelto?

«Quella sul Covid19, mi piaceva, ho scritto molto. E’ una realtà che ci ha toccati tutti, e non solo in modo parziale».

Era preoccupat­o per l’esame? «No quasi per niente. Giocare ad alto livello ti insegna la gestione dell’ansia. E se impari a gestirla a 15 anni riesci anche dopo. Mentre tutti pensavano alla prima prova io organizzav­o le trasferte».

In che senso?

«In questo momento mi sto allenando molto. Domani (oggi ndr) finito lo scritto andrò a Roseto con la Nazionale Under20. In pratica tornerò per l’orale di martedì prossimo e poi ripartirò per Roseto per allenarmi per gli europei in Montenegro».

Niente vacanze?

«Sì, una settimana, in Costa Smeralda, per rilassarmi».

Come sono stati questi cinque anni di scuola?

«Un incastro continuo tra allenament­i e lezioni. Per fortuna ho trovato una grande disponibil­ità. Potevo fare tutte le assenze che volevo, mi hanno aiutato con le lezioni online».

Come è cominciata con il basket? «Ho iniziato a giocare a 3 anni, mi sono sempre allenato con la Reyer Venezia, prima nel minibasket e poi nel settore giovanile. Nella stagione appena conclusa ho giocato con l’Under 18 e con la prima squadra. Ho esordito e segnato il primo canestro in Serie A contro Brescia, a quindici anni. Nell’estate 2019 ho disputato i campionati europei Under 16, vincendo il bronzo, e Under 18. Tutto questo prima della promozione in A».

Quanto si allena?

Di base due volte al giorno, anche tre la mattina pesi il pomeriggio squadra e schemi».

E poi i compiti?

«Sì, sono riuscito a gestire tutto, se hai tanti impegni ti organizzi meglio. Per me gli obiettivi sono sempre quelli: migliorare per diventare il miglior giocatore possibile. Sono sempre stato bravo quasi in tutto. Troppi allenament­i? Per me quando gioco a pallacanes­tro è come stare in vacanza. Potrei allenarmi anche 10 volte al giorno e sarei felicissim­o».

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