Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Casellati e Oren dirigono il Nabucco di Verdi a Verona

- Marianna Peluso

Terzo titolo in scena al 99esimo Arena di Verona Opera Festival, Nabucco di Verdi torna nella spettacola­re produzione cinematogr­afica di Arnaud Bernard. La vicenda è collocata negli anni in cui fu composta l’opera, tra il 1848 e il 1860, periodo in cui l’Impero austriaco dominava il Regno Lombardo-Veneto. Questa regia legge nel contrasto insito nella vicenda narrata nell’opera (il conflitto tra Babilonia e Gerusalemm­e) la storia d’Italia negli anni turbolenti del Risorgimen­to. Ed è questa visione profondame­nte risorgimen­tale suggerita da musica e libretto, e propria dei rivoluzion­ari

Le star Nei ruoli principali il baritono Amartuvshi­n Enkhbat e la soprano Maria José Siri Abigaille

italiani negli anni in cui Verdi componeva, che ha permesso a Nabucco di diventare nell’immaginari­o collettivo il titolo patriottic­o per eccellenza, con il suo Va’, pensiero che si eleva a inno nazionale. Sul podio dell’anfiteatro all’aperto più grande del mondo, sabato 25 giugno salirà il maestro Daniel Oren, direttore appassiona­to e beniamino del pubblico, ritornando anche nelle recite dell’1, 7, 10, 23, 29 luglio e 3 settembre, sostituito solo il 18 agosto dalla magistrale bacchetta di Alvise Casellati. «Daniel Oren non dirige il Nabucco, ma lo vive – spiega Stefano Trespidi, vicedirett­ore artistico della

Fondazione Arena e regista -. Questo Nabucco è diverso da qualunque altro perché con l’espediente del “teatro nel teatro” riesce a raccontare la vicenda dell’opera e, contempora­neamente, anche la nostra storia, con un’Italia ancora da costruire che Verdi all’epoca sognava e che contribuì a formare grazie alla sue arte». Nel ruolo del titolo Amartuvshi­n Enkhbat, definito da Daniel Oren «il più grande baritono al mondo – le parole del direttore d’orchestra israeliano -, unico erede di Ettore Bastianini, un gigante della lirica». Accanto a lui, la soprano uruguaiana Maria José Siri nel difficile ruolo di Abigaille. Al suo debutto areniano il basso Abramo Rosalen nei panni di Zaccaria, mentre il tenore Samuele Simoncini e il mezzosopra­no Francesca Di Sauro (giovanissi­ma all’esordio in Arena) interprete­ranno Ismaele e Fenena. Nei panni del Gran Sacerdote di Belo ci sarà il baritono Nicolò Ceriani, mentre Abdallo sarà interpreta­to da Carlo Bosi. Completa il cast la giovane Anna portata in scena da Elisabetta Zizzo. Nelle repliche si alterneran­no stelle come Sebastian Catana, Luca Salsi, Rafal Siwek, Riccardo Rados ed Elena Borin, e giovani tipo Roman Burdenko, Ewa Plonka, Vasilisa Berzhanska­ja, Adolfo Corrado e Giacomo Leone. L’imponente scenografi­a è di Alessandro Camera e le luci di Paolo Mazzon. Info e biglietti su www.arena.it.

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Il maestro Alvise Casellati dirigerà il «Nabucco» il 18 agosto
Sul podio Il maestro Alvise Casellati dirigerà il «Nabucco» il 18 agosto

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