Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
A Jesolo derby nel centrodestra Lega, FdI e FI provano l’assalto anche a Feltre e a Thiene
Le altre sfide: centrosinistra compatto, lacerato l’altro fronte
VENEZIA L’occhio di bue è puntato, certo, sull’epica sfida veronese ma i tre ballottaggi «minori» che si celebrano oggi in Veneto non sono da sottovalutare per portata politica. Parliamo di Jesolo, Feltre e Thiene. Tre città che, ognuna per un verso, ha un peso specifico ben maggiore di altri Comuni nelle rispettive province. Al voto, contando anche la fatal Verona, oggi sono chiamati più di 264mila veneti.
Partiamo da Jesolo, il gioiello turistico scintillante di camping stellari e mare da record. Jesolo non è la piccola seppur preziosa Cortina (già oggetto al primo turno di una non prevedibile sconfitta per l’uscente Gianpietro Ghedina). Non è neppure la maestosa Abano Terme, capitale del benessere ma in fase di assestamento dopo le traversie politico-giudiziarie del passato recente. No, Jesolo pesa un po’ di più. Terra di passioni anche violente, a scorrere le cronache cittadine di questi giorni. Un comune in cui le tensioni nel centrodestra si sono manifestate in anticipo e in cui la candidatura del meloniano Christofer De Zotti non ha convinto gli alleati, Lega e Forza Italia, che gli hanno contrapposto Renato Martin. Un derby in cui, al fischio d’inizio, De Zotti parte con quasi il doppio dei voti dell’avversario conquistati durante il primo turno: 44,9% e 5.326 voti De Zotti contro il 39,22% e 4.653 consensi di Martin. Una sfida particolarmente significativa, così la si vive in casa centrodestra, in vista di nuovi equilibri interni.
Non meno appassionante, poi, è la sfida di Feltre su cui si appuntano gran parte delle speranze del centrodestra: strappare il secondo centro della provincia alla giovane squadra di centrosinistra che l’ha governata fin qui farebbe la «doppietta» con Belluno strappata agli avversari già al primo turno, seppur per un pugno di voti. A Feltre, peraltro, il centrodestra parte in vantaggio con l’unica donna in campo in questa tornata, la leghi s ta Viviana Fusaro (52,19% e 4.216 voti al primo turno). La tallona, però, l’assessore uscente Adis Zatta (Pd) che è rimasto sotto di sole 200 schede (45% e 4.013 voti al primo turno).
E poi c’è il Vicentino che alle amministrative 2022 contava ben pochi municipi al voto e uno solo sopra i 15 mila abitanti: Thiene. Ed Thiene il terzo «ballottaggio minore» che andrà in scena oggi. L’assessore uscente allo Sport, Gianantonio Michelusi, centrosinistra, parte con in testa con il 49,23% e 4.541 voti. Dovrà vedersela, però, con l’ex presidente della Proloco locale, Manuel Benetti, candidato del centrodestra, con il 30,96% e 2.856. Thiene un fortino bianco-rosso per così dire che ha riunito su Michelusi l’intero centrosinistra mentre il centrodestra ha visto un centrodestra diviso su quattro candidati. L’ha spuntata quello ufficiale, Benetti, appunto, sostenuto ufficialmente sia da Lega che FdI. Su Thiene è difficile non notare alcune similitudini con la turbolenta spirale veronese in cui, alla fine, l’apparentamento chiesto da Tosi a Sboarina non c’è stato. Thiene ha seguito un po’ il modello Verona: nessun apparentamento nel centrodestra. La parola, ora, passa alle urne.